Calcio estero

Da vice Pirlo alla Juventus ad anti Psg: Igor Tudor sogna la Ligue 1

Igor Tudor Marsiglia
Igor Tudor - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

Diciamoci la verità, nel corso degli ultimi dieci anni raramente la Ligue 1 ci ha regalato suspense in ottica titolo. Il PSG ha vinto otto di queste dieci edizioni, con le uniche eccezioni firmate dal Monaco 2016/2017 e dal Lille 2020/2021. E in questo periodo dell’anno spesso e volentieri il campionato è risultato essere spesso già deciso o quasi. Domenica 26 febbraio al Vélodrome il Marsiglia avrà invece l’occasione di regalarci un finale incandescente, andando a sfidare Mbappé e compagni con l’obiettivo di ottenere un successo che porterebbe la squadra a -2 dalla vetta. Non un’impresa impossibile, considerando che già nell’incontro disputato meno di due settimane fa è finita 2-1 per i padroni di casa in Coppa di Francia.

Eppure la stagione del Marsiglia non era partita sotto i migliori auspici. Jorge Sampaoli a inizio luglio decide di dimettersi e il presidente Longoria fa ricadere la scelta del suo successore, un po’ sorprendentemente, su Igor Tudor. Perché si tratta di due modi totalmente contrapposti di guidare una squadra calcistica e difatti nelle prime settimane, nonostante un buon avvio in campionato, i giocatori non sembrano essere entusiasti dei metodi di lavoro utilizzati dall’allenatore croato.

Settimana dopo settimana il feeling è però cresciuto senza di più, Tudor ha iniziato a far giocare alla grande i suoi, ma soprattutto li ha convinti di poter fare quell’ulteriore salto di qualità. In Champions League è arrivata la beffarda eliminazione nei minuti finali della fase a gironi contro l’Eintracht Francoforte, ma all’interno dei confini francesi la squadra sta continuando la sua marcia e ora sogna di poter regalare ai suoi tifosi un finale di stagione adrenalinico.

Decisamente una bella rivincita per il tecnico reduce da quello che era stato un anno più che positivo a Verona, dove ha portato l’Hellas a sfiorare la qualificazione europea e il record societario di punti nella massima serie italiana. Vero, nel corso dell’estate ci sono state diverse cessioni, ma le difficoltà che ha incontrato il club scaligero finora in questi mesi dimostrano comunque la bontà del lavoro dell’ex arcigno difensore.

Prima dell’esperienza in Veneto c’era stata l’avventura da assistente di Andrea Pirlo in quella difficile stagione con la Juventus chiusa con la qualificazione in Champions League ottenuta all’ultima giornata, e anche in quel caso non mancarono i momenti di tensione all’interno dello stesso staff. Tudor, dopo l’esonero di Pirlo, parlo così ai tempi: “Ho deciso una cosa: non sarò mai più l’assistente di nessuno. Alla Juve mi ha chiamato Pirlo. C’era una lista con cinque nomi compilata dalla società e Paratici ha lasciato a Pirlo la decisione. E lui ha scelto me. Ma siccome è molto amico di Baronio, ha preso anche lui e un altro, un analista, e ci ha messi tutti sullo stesso livello. Non era giusto, perché dopo tutto io sono un allenatore. Però ho accettato perché era la Juve”.

L’impressione, osservando il lavoro fatto da Tudor in queste ultime due stagioni tra Hellas e Marsiglia, è che tutti i torti non li avesse. E che effettivamente si tratta di un allenatore assolutamente in grado di lavorare già buoni, se non ottimi, livelli. Ma domenica potrebbe esserci un vero e proprio appuntamento con la storia. Il PSG non è certamente nelle migliori condizioni psicofisiche e la sua squadra è in fiducia, l’occasione c’è. Il clima al Vélodrome sarà incandescente. Il Marsiglia ci crede.

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