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Sinner-Sonego, atto primo: perché è stata una partita chiave

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Jannik Sinner ha battuto Lorenzo Sonego ai quarti di finale del torneo ATP 250 di Montpellier. Il numero uno italiano si è imposto 6-4 6-2 sull’avversario dopo un incontro giocato a viso aperto. Si è trattato della prima sfida in assoluto tra i due nel circuito ATP. “In Davis abbiamo avuto modo di allenarci insieme – ha detto Sinner a fine partita – Ci conosciamo bene ed è un peccato esserci incontrati già ai quarti di finale”. Per l’altoatesino è stato il sesto derby in carriera, nel circuito maggiore, con altrettanti successi sempre contro avversari diversi: nel 2021 a Melbourne contro Travaglia, contro Mager al Roland Garros e contro Musetti ad Anversa, nel 2022 contro Fognini a Roma e contro Agamenone a Umago. Anche per Sonego si è trattato del sesto confronto contro un connazionale, ma lo score è di tre vinti e tre persi.

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L’ATTESA, IL RIPOSO, IL DOMINIO – Lorenzo Sonego è arrivato ai quarti vincendo due belle partite: nel primo turno contro Benjamin Bonzi e agli ottavi contro Filip Krajinovic il torinese ha messo in mostra una condizione atletica che ha ricordato l’esplosività della seconda parte della scorsa stagione, dalla vittoria di Metz fino alle straordinarie prestazioni in Davis. Jannik Sinner, invece, ha beneficiato del ritiro di Marton Fucsovics, arrivando a questo incontro più riposato dell’avversario, ma anche meno abituato a stare in campo: l’ultima partita prima di oggi è stata l’ottavo di finale all’Australian Open contro Stefanos Tsitsipas. L’altoatesino era comunque il grande favorito della vigilia, sebbene l’attesa fosse giustificata date le premesse della settimana francese.

Il campo ha mostrato quello che tanti si aspettavano: Jannik Sinner ha dominato per larghi tratti l’incontro, mettendo in scena un repertorio di colpi meravigliosi, che hanno messo a dura prova l’avversario. E Sonego? Non è stato certo fermo a guardare. La partita si può riassumere in uno straordinario scambio, nel sesto game del secondo set, in cui il torinese ha giocato una difesa incredibile, concedendosi anche il lusso di un tweener e rimandando al mittente una serie di colpi di una potenza spaventosa, prima di arrendersi. Sì, è vero, Sinner ha dimostrato di essere un giocatore di un altro livello attualmente, ma la stretta di mano e i sorrisi alla fine di quello scambio sono luce pura per il nostro tennis del futuro.

UN INCONTRO CHIAVE – Potremmo archiviarlo così questo incontro, ammettendo che Sinner sia più forte e chiudendo la pratica. Invece, dietro quest’ora e mezza di tennis, c’è qualcosa di più. Intanto, Jannik Sinner gioca una semifinale, contro la giovanissima wild card di casa Arthur Fils, che a 18 anni è il più giovane francese in una semifinale ATP dal 2004 (Gasquet, Metz), e la sfida è tutt’altro che già indirizzata. Poi, continuando a parlare del campione di Sesto Pusteria, dobbiamo riconoscere dei miglioramenti sempre più evidenti nel modo di approcciare alla partita e soprattutto nei turni di servizio, che oggi ha gestito con sempre maggiore disinvoltura. Siamo lontanissimi dalle percentuali alla battuta che, solo un anno fa, facevano rabbrividire, e il tempo è sempre dalla sua parte.

Jannik ha bisogno di un po’ di fortuna che lo tenga lontano dagli infortuni, e magari di qualche sorteggio più agevole nei Major, ma l’approccio al 2023 è più che positivo, per ora. Dall’altro lato del campo, invece, Lorenzo Sonego sta giocando decisamente meglio di quanto non facesse l’anno scorso a questo punto della stagione. Ci sono cose da migliorare, ma Lorenzo è uno di quei giocatori che possono mettere in difficoltà chiunque quando sono in giornata. Oggi il torinese ha perso ma ha continuato a dimostrare che la top-50 è un obiettivo ampiamente alla sua portata, e continuando a giocare a questo livello non c’è motivo di limitare le ambizioni. Il primo atto del confronto tra Sinner e Sonego si è concluso, ma l’augurio è che i due possano continuare a divertirsi e a farci divertire in futuro.

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