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Roland Garros, day 3: Italia da record con 11 azzurri al secondo turno. Vavassori commovente

Andrea Vavassori
Andrea Vavassori - Foto Antonio Fraioli

Le aspettative erano basse, sia per un torneo di Roma piuttosto deludente (specialmente lato femminile) che per dei sorteggi non troppo fortunati. Il tennis italiano invece ha risposto presente e ha stabilito un nuovo primato, portando ben 11 giocatori azzurri al secondo turno del Roland Garros, sette uomini (su 9) e quattro donne (su 6). Dopo l’en plein di domenica e il 2/5 di ieri, quest’oggi sono arrivate altre tre vittorie, una più inaspettata ma allo stesso tempo meritata dell’altra.

Ad impreziosire questo risultato, il fatto che 5 di queste 11 vittorie totali siano arrivate contro teste di serie (due addirittura contro top 10). L’Italia si gode dunque questo traguardo storico, ma non si adagia sugli allori né si accontenta: il torneo è infatti ancora lungo e di tempo per togliersi altre soddisfazioni ce n’è tanto.

Senza nulla togliere a Zeppieri e Paolini, il protagonista di questo day-3 parigino non può che essere Andrea Vavassori che, come si dice in inglese, ha preso la strada panoramica invece di quella più semplice per conquistare la prima vittoria in carriera nel main draw di uno slam. ‘Wave’ ha infatti impiegato la bellezza di cinque ore e dieci minuti per superare Miomir Kecmanovic per 5-7 2-6 7-6 7-6 7-6. Il punteggio dice tanto ma non tutto dato che l’azzurro ha dovuto annullare ben quattro match point nel tie-break del terzo set e poi un altro sul 5-4 del quinto e decisivo set.

Insomma, una vittoria indimenticabile che premia un giocatore fantastico nonché un bravo ragazzo, che negli ultimi anni ha fatto enormi progressi e ora si gode un successo ampiamente meritato. E guai a smettere di sognare visto che al prossimo turno ci sarà il qualificato Olivieri, numero 231 del mondo. Occhio però a non sottovalutare l’aspetto fisico, con Andrea che non avrà molto tempo per recuperare da questa battaglia, anche in virtù del doppio che deve giocare domani.

Vittoria in cinque set anche per Giulio Zeppieri, che ha sconfitto Alexander Bublik con il punteggio di 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5. Anche per il tennista di Latina si tratta della prima affermazione a livello slam, ma per ottenerla ha impiegato ‘solo’ 3h20′. Dopo un primo set che praticamente non si è giocato (durato appena 18 minuti), Zeppieri è stato bravo a non disunirsi dopo aver perso sia la seconda che la terza frazione. Al di là dei break decisivi arrivati nel finale degli ultimi due set, a fare la differenza sono state le palle break annullate dall’azzurro: due sul 3-3 del quarto set e tre nei primi due turni di servizio del quinto e decisivo parziale. Solo applausi per Giulio, che ribadisce di poter essere competitivo a un certo livello e si guadagna il finalista uscente, Casper Ruud.

A calare il tris azzurro, infine, è stata Jasmine Paolini, capace di prevalere sulla 30^ testa di serie, Sorana Cirstea, con lo score di 7-5 2-6 6-2. Reduce dal titolo a Firenze, la giocatrice toscana ha prolungato la sua striscia positiva e lo ha fatto contro pronostico, imponendosi dopo 2h14′. Anche in questo caso non sono mancate le difficoltà visto che nel primo set Paolini ha annullato un set point sul 5-4, spuntandola in volata. Sulla sua strada ora la serba Danilovic, proveniente dalle qualificazioni e reduce da ben nove vittorie consecutive senza perdere set, tra ITF di Madrid e Roland Garros.

Niente da fare infine per Lucia Bronzetti, che ha fatto il possibile ma non è riuscita a racimolare più di cinque giochi contro Ons Jabeur. Poco male visto che la sfida era proibitiva, ma l’azzurra, reduce dal titolo a Rabat, ha vissuto comunque una bella esperienza sul Campo Philippe Chatrier e a fine match ha incassato i complimenti della rivale insieme ad un bell’abbraccio.

Per quanto riguarda gli altri match di giornata, sullo Chatrier si è concretizzata un’enorme sorpresa. Thiago Seyboth Wild, proveniente dalle qualificazioni, ha infatti estromesso il campione degli Internazionali d’Italia nonché seconda testa di serie Daniil Medvedev in cinque set. Il brasiliano aveva già convinto nelle qualificazioni ed era sicuramente un avversario pericoloso, ma da qui a conquistare la prima vittoria in carriera nel main draw di un major contro il numero due del mondo ce ne passava. Invece ha servito molto bene e ha potuto fare affidamento su un dritto in formato Del Potro, avendo meritatamente la meglio in cinque set.

Sospiro di sollievo invece per Rune, che ha rischiato più del previsto contro Eubanks ma è stato bravo a chiuderla in quattro set. Le sliding doors? Il finale del terzo parziale, in cui il classe 2003 che ha annullato una delicata palla break allo statunitense, reduce dal secondo set vinto, e poi conquistato agevolmente il tie-break. Tutto facile per Ruud, Fritz e Dimitrov, mentre Zverev ha dovuto giocare due tie-break prima di dilagare nel terzo set contro Harris.

Non è andato esattamente come sperato invece l’esordio di Iga Swiatek, che ha vinto (e non è una novità) ma non ha dominato dall’inizio alla fine. La numero uno al mondo è infatti partita a rilento e ha rischiato grosso nel primo set: sotto due volte di un break (1-2 e 2-3), ha dovuto annullare una palla break sul 4-4 che avrebbe portato la sua avversaria, la spagnola Bucsa, a servire per chiudere. Da quel momento in poi, però, Iga è salita in cattedra ed ha inanellato un parziale di 8 giochi a 0, perdendo appena sette punti nella seconda frazione. Infine, successi per Rybakina, Gauff (in rimonta) e la giovanissima Mirra Andreeva, che non smette di stupire. Out a sorpresa invece Kalinina e Krejcikova.

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