Serie A

Milan, Cardinale: “Io vorrei vincere ogni anno, sportivamente non siamo soddisfatti”

Gerry Cardinale
Gerry Cardinale - Foto LiveMedia/Morgese-rossini/DPPI

Il patron del Milan Gerry Cardinale ha presto la parola durante il Business of Football di Londra: “Finora sono stati lunghi 18 mesi. Mi sono detto che che non sarei entrato nel mondo del calcio ad armi spianate come fanno di solito gli americani, mi sono preso un anno per studiare e capire meglio il settore. Ho avuto il privilegio nella mia carriera di essere vicino alle migliori proprietà del mondo, negli sport USA ma anche al Liverpool. In questi 18 mesi abbiamo iniziato a mettere a posto i tasselli del puzzle del nostro investimento. Tutti vogliono vincere. Il Milan è dove è grazie a Silvio Berlusconi, ma per come lo ha fatto è qualcosa che non si può più ripetere. George Steinbrenner (storico patron dei New York Yankees) nel baseball è stato come Berlusconi nel calcio, ma non si può più vincere in quel modo. Il punto è vincere con costanza, soprattutto essere competitivi con costanza. Di solito tutta la razionalità nel mondo dello sport viene esclusa, perché tutti vogliono vincere, ma è fondamentale per essere sempre competitivi”. Sullo stadio: “Lo stadio sarà costruito? Sì. Abbiamo fatto più progressi noi in 18 mesi che chiunque altro in Italia, stiamo cercando di creare non solo lo stadio ma un entertainment campus in stile americano. Milano sarebbe il posto perfetto e sarebbe positivo per Milano, l’Italia e la Serie A. Il mio obiettivo è creare una società per costruire lo stadio e poi utilizzarla per aiutare gli altri a club a costruire i loro stadi. Voglio aiutare la Serie A a crescere. Io vorrei vincere ogni anno, sarebbe impossibile, ma è il livello competitivo che crea valore. Se fossero i soliti club a vincere ci sarebbe meno valore. Quando abbiamo comprato il Milan molti mi hanno chiamato negli USA chiedendomi se ero diventato matto, non si può fare business in Italia. Ma non sono d’accordo, c’è resistenza ovunque. Io amo San Siro, è un privilegio giocare lì, la questione però non è lo stadio ma se possiamo vincere meglio con un nuovo stadio e la risposta categoricamente è sì. Possiamo aggiungere value alla Serie A facendo da esempio.”. Infine: “Da un punto di vista sportivo non siamo soddisfatti di non essere al primo posto, ma ci arriveremo. Se fai un passo indietro nella valutazione della squadra, considerando che si tratta di una squadra giovane, non stiamo facendo male, c’è ancora da crescere. Siamo però delusi dagli aspetti degli infortuni, non è possibile non poter utilizzare tutti i giocatori per cui abbiamo investito, è un altro degli elementi in cui dobbiamo migliorare”.

 

 

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