Tennis

Masters 1000 Madrid, Lehecka: “Un sogno che diventa realtà, non credo vivrò mai qualcosa di simile”

Jiri Lehecka
Jiri Lehecka - Foto 797/David/Cordon Press

Jiri Lehecka ha battuto Rafael Nadal nel secondo turno del Masters 1000 di Madrid, con il campione spagnolo che è poi stato salutato da un pubblico emozionato e coinvolto. Il tennista vincitore racconta le sensazioni dopo l’incontro: “È chiaro che è stata una partita molto dura. La verità è che non so cosa dire. Condividere un palcoscenico come questo con Rafa, sulla terra battuta e in Spagna, è un sogno che diventa realtà. Se parlo della partita , non è stato affatto facile: Rafa ha dimostrato questa settimana di avere ancora una volta il livello per competere nel Masters 1000. Ha dimostrato, con la sua prestazione contro De Minaur e altri grandi momenti durante le partite, di essere ancora una volta capace. Ho mostrato un grande livello di tennis concentrandomi su me stesso, facendo vedere il mio gioco, concentrandomi sulle cose che dovevo fare bene, tutto è stato grandioso, sì. Ho lavorato molto durante la settimana di preparazione per entrare nel ritmo, in ogni partita sento di essere migliorato, e oggi l’ho dimostrato anche sul campo. Sono stati i momenti più importanti in cui ho potuto mostrare un tennis di alto livello.” Sul recupero dell’avversario, con cui si era allenato giorni fa: “Quando mi sono allenato con Rafa diversi giorni fa, è stato il nostro primo incontro. Avremmo dovuto allenarci un paio di volte l’anno scorso, ma purtroppo lui li ha annullati per problemi di salute, cosa del tutto comprensibile. Finalmente eccoci qui. Siamo riusciti ad allenarci insieme ed è stata una cosa nuova per entrambi. Per me è stato molto importante condividere il campo con lui prima di andare direttamente alla partita, perché il suo gioco è molto specifico, sulla terra non c’è alcun giocatore come lui. Lui, penso, l’ha presa allo stesso modo. Sapevamo perfettamente cosa potevamo aspettarci e il livello di oggi era completamente diverso da quello mostrato in allenamento. Entrambi abbiamo giocato molto meglio. Alla fine sono stato io a vincere e questo mi rende immensamente felice”. Sull’adattamento al clima degli spalti madrileni: “Penso che non ci sia modo di prepararsi per una cosa del genere. Il momento dell’ultimo game della partita, con 13.000 persone che gridavano: “Rafa, Rafa”, incitandolo… è qualcosa che mi non ho mai sperimentato in vita mia. Dubito che vivrò mai più un’esperienza come questa. La cosa più importante era concentrarmi su me stesso. Cerco di fare un trucco nella mia mente e creare un’illusione in cui il pubblico mi incoraggia. Questo è l’unico modo per gestire una cosa del genere. Se inizi a pensarci e ti rendi conto che ci sono circa 13.000 persone allo stadio e sono tutte contro di te, che nessuno vuole che tu vinca… allora non hai bisogno di essere in campo: hai già perso. Per questo ho cercato di concentrarmi punto per punto, prima sul modo in cui voleva lanciarmi la palla, poi su tutto il resto, in modo da riuscire a sfuggire a quei pensieri“.

SportFace