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L’Italia è in finale di Coppa Davis: Sinner e Sonego mandano al tappeto la Serbia al doppio decisivo

Jannik Sinner, Filippo Volandri e Lorenzo Sonego
Jannik Sinner, Filippo Volandri e Lorenzo Sonego - Foto LiveMedia/Andrea Rosito

L’Italia completa la rimonta contro la Serbia e raggiunge a Malaga una storica finale di Coppa Davis. A prendersi la scena è ancora Jannik Sinner, che dopo aver annullato tre match point a Novak Djokovic, insieme a Lorenzo Sonego conquista il punto decisivo in doppio e trascina gli azzurri all’atto conclusivo. A senso unico il doppio, in cui l’Italia è stata superiore sotto tutti i punti di vista ed ha mandato al tappeto Djokovic/Kecmanovic, ancora tramortiti – insieme a tutta la panchina serba – dopo il ko di Nole in singolare.

6-3 6-4 il punteggio del match, che Jannik e Lorenzo hanno portato a casa dopo 1h35′ di gioco, regalando alla squadra di Volandri un risultato incredibile. Contro l’Australia, alla sua 49esima finale, l’Italia avrà dunque l’opportunità di conquistare la seconda Coppa Davis della sua storia. L’unico trionfo risale al lontano 1976, ma con questo Jannik Sinner sognare si può eccome.

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CRONACA – Primo set a senso unico che l’Italia domina nonostante il modesto 6-3 maturato in 35 minuti. Sinner e Sonego servono bene e dimostrano grande affiatamento fin da subito, mentre il duo serbo appare in difficoltà, specialmente quando serve Djokovic e a rete c’è Kecmanovic, il quale non dà troppe garanzie. Non a caso, è proprio nel sesto gioco, con al servizio Nole, che gli azzurri conquistano il break, poi consolidato grazie al solito Sinner, straripante in battuta. La Serbia prova a restare in scia, ma il set è ormai sfuggito dalle loro mani e l’Italia prevale, avvicinando una storica finale.

Nella seconda frazione è ancora la coppia Sinner/Sonego a portarsi avanti di un break, ma stavolta la Serbia non resta a guardare e ricuce immediatamente il gap. Il vero momento in cui gira il set e quindi il match è tra il sesto e il settimo gioco. Prima Djokovic e Kecmanovic sprecano quattro palle break, venendo raggiunti sul 3-3. Poi mancano una chance di 4-3 nel game seguente, con Novak che sbaglia un clamoroso rovescio a campo aperto, e subiscono il break. L’Italia dunque lo consolida e pur tremando nel momento di chiudere (doppio fallo commesso da Sinner e palla break concessa, ma poi salvata) se la cava. Djokovic ko (ancora), azzurri in finale.

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