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A Montecarlo la finale che non ti aspetti: Tsitsipas e Ruud rinascono e ora si contendono il titolo

Stefanos Tsitsipas
Stefano Tsitsipas - Foto Antoine Couvercelle Panoramic /IPA

Il giorno che tutti attendevano. Doveva esserci il rematch di Melbourne tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, questa volta sulla terra battuta. E invece a contendersi l’edizione 2024 del Rolex Monte-Carlo Masters saranno Casper Ruud e Stefanos Tsitsipas, due eccellenti interpreti della superficie che devono avere accolto il suo ritorno con estremo gaudio, considerati il gioco espresso e i risultati ottenuti in questi giorni nel Principato.

Dalla parta alta del tabellone è emerso Ruud dopo un sabato di ‘prime volte’: prima della semifinale contro Djokovic, il norvegee non aveva mai battuto il serbo, o più in generale qualsiasi numero 1 e top-3 al mondo. Ma non solo, anche il computo dei set era emblematico: 0 parziali vinti nelle precedenti sfide contro Nole o altri top-3 affrontati nel corso della sua carriera. Si è tolto un bel peso dalle spalle il classe ’98 di Oslo, che oggi proverà a sfatare qualche altro tabù. Per ora, infatti, il suo score nelle finali dei tornei di un certo livello è alquanto negativo: sconfitto due volte nell’atto conclusivo al Roland Garros, così come agli Us Open, alle ATP Finals e al Masters 1000 di Miami. A Monte-Carlo andrà quindi a caccia del suo primo titolo ‘1000’ e lo farà contro un avversario che anche lui di finali di questo tipo ne ha perse, ma tutte lontane dal Court Rainier III. Il greco tra 1000 e Slam ha giocato 8 finali, vincendone 2 e perdendone in totale 6: dove ha vinto quelle due sfide? Entrambe in questo torneo. Il back to back 2021-2022 con successi ai danni di Andrey Rublev e Alejandro Davidovich Fokina. Ed era proprio dal 202 (Cincinnati) che il tennista ellenico non si spingeva così in fondo in un evento di questo spessore.

Un solo set perso da Tsitsipas questa settimana, nella semifinale contro Sinner di ieri, mentre contro Djere, Etcheverry, Zverev e Khachanov il cammino era rimasto immacolato. Ottimo anche il percorso di Ruud, che dopo aver eliminato in due set Tabilo e Hurkacz poi si è imposto al terzo prima contro Humbert e poi contro il già citato Djokovic, il quale ha giocato un’ottima seconda frazione, ma è apparso ancora lontano dalla sua migliore versione. I precedenti sono cinque, vedono Tsitsipas in vantaggio 3-2 e il primo risale addirittura al 2016, quando i due si affrontarono nella finale di uno dei tanti ITF che si giocano in Sardegna, a Santa Margherita di Pula: a imporsi fu Stefanos in quella circostanza. Meno di due mesi fa l’ultimo scontro diretto, vinto da Ruud sul cemento di Los Cabos per 6-4 7-6(4). La risalita verso i piani alti, per entrambi, evidentemente può ripartire da qui. Ruud è già sicuro di guadagnare quattro posizioni in classifica, riportandosi al n°6, mentre Tsitsipas riabbraccia quella top-10 da cui non era uscito per anni, fino a qualche settimana fa. Il greco sarà n°9 in caso di sconfitta oppure n°7 in caso di terzo trionfo nel Principato.

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