In Evidenza

Roland Garros 2024, Sinner: “Gioco perché è un torneo importante, sono fiducioso”

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Matthieu Mirville/DPPI/IPA Sport 2/IPA

“Non ho più preoccupazioni per l’anca. Ho deciso di giocare perché il Roland Garros è un torneo importante. Quest’anno avremo anche le Olimpiadi sulla terra battuta. Potrebbe essere molto importante per me, è un Grande Slam, dunque voglio esserci, se il mio corpo me lo permette”. Lo ha detto Jannik Sinner in conferenza stampa a Parigi a pochi giorni dal via del Roland Garros, al quale ha deciso di partecipare dopo gli ultimi allenamenti: “Ho provato degli scambi negli ultimi tre giorni, sono fiducioso che andrà sempre meglio ogni giorno. So di poter giocare un buon tennis, anche nella forma fisica in cui mi trovo. La condizione fisica non è al 100%, è chiaro, ma non possiamo fare magie”.

Sul suo stato di forma: “Sono felice di essere qui. Non è stato un periodo facile per me, non giocare Roma, che è un torneo davvero speciale. La partita del primo turno sarà molto dura. La cosa più importante sono i prossimi due giorni di allenamenti, sperando di trovare un buon ritmo e poi vedremo cosa potrò fare. Non ho giocato a tennis per quasi tre settimane, il che è parecchio, prima di un Grande Slam. La cosa più importante sarà il lato mentale, essere mentalmente pronti, accettare le cose che potrebbero succedere in campo”.

E sulla pressione di giocare questo torneo da numero due al mondo e vincitore dell’ultimo Slam in ordine temporale: “La pressione è un privilegio. Non è che io non abbia pressione o che abbia dell’incredibile pressione. Non mi piace quando la gente dice che devi vincere o che devi essere nella seconda settimana. Puoi esserlo, potenzialmente, ma non ne hai mai bisogno. Ogni partita che giochi, inizia da 0-0 e il giocatore migliore vince. È molto facile, lo sport. Sono felice, la cosa più importante è essere felici”.

Infine, sulla presenza di Nadal nello Slam che il maiorchino ha già vinto per quattordici volte: “E’ difficile giocare contro di lui. Penso che tutti possano essere d’accordo su questo. Questo tipo di partite, quando giochi contro i migliori giocatori del mondo, sono speciali. All’inizio sei sorpreso, perché non sei abituato a giocare contro i più forti. Penso che si tratti di cercare di capire cosa ti rende un giocatore migliore, non solo dal punto di vista del tennis anche fisicamente e mentalmente. È sicuramente la più grande ispirazione che abbiamo nel nostro sport, no? Mi ritengo fortunato di essere qui, di poterlo ancora vedere, sia nello spogliatoio che in campo, o vederlo allenarsi con la passione che ha, è incredibile”.

SportFace