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Jasmine Paolini ha di nuovo i quarti di un WTA 1000 nel mirino: a Indian Wells l’ostacolo è Anastasia Potapova

Jasmine Paolini
Jasmine Paolini - Foto Ray Giubilo

Se Jannik Sinner fa da mesi sognare l’Italia del tennis, Jasmine Paolini non è certamente da meno. Due storie totalmente diverse, due percorsi che nulla hanno a che vedere l’uno con l’altro, eppure anche la piccola ma coraggiosa classe ’95 di Bagni di Lucca in questi ultimi mesi si sta guadagnando l’affetto e gli applausi di tanti appassionati. Un periodo straordinario per l’allieva di Renzo Furlan, una crescita graduale che l’ha portata ora a numeri che un po’ incutono anche timore: n°14 della classifica WTA, n°6 della Race che porta alle Finals di fine anno, 8 vittorie consecutive e tutte arrivate a livello 1000. Dopo il successo a Dubai, ora gli ottavi a Indian Wells. Battuta per la seconda volta Anna Kalinskaya in un’altra lotta al fotofinish, ora il tabellone pone di fronte all’azzurra un’altra talentuosa giocatrice dell’est.

Anastasia Potapova è anch’essa reduce da un 2023 che l’ha vista crescere in termini di risultati e classifica, con un titolo WTA vinto a Linz e l’ingresso tra le prime 25 del mondo. E ha dalla sua parte l’età, essendo una classe 2001. Per ora la nuova annata tennistica non ha visto la russa trovare l’acuto, ma le partite vinte in questi primi due mesi non sono poche e probabilmente solo qualche sorteggio sfortunato di troppo non le ha permesso di trovare ancora un exploit. A Brisbane e Linz è stata sconfitta rispettivamente dalla vincitrice e dalla finalista dei due tornei in questione (Rybakina nel primo caso, Alexandrova nel secondo), a Dubai si è arresa a una neo top-10 come Qinwen Zheng, a Doha invece è stata una ritrovata Pliskova a fermarla. La sconfitta che pesa di più è senza dubbio quella al primo turno degli Australian Open contro Kaja Juvan. Ma anche in questo caso, ci sono primi turni migliori da affrontare rispetto alla talentuosa slovena.

Qui a Indian Wells Potapova non ha ancora perso un set, sconfiggendo prima una top-40 come Bouzkova per 7-5 6-1 e lasciando poi le briciole all’argentina Podoroska in un perentorio 6-1 6-1. Anche la fatica potrebbe rivelarsi un fattore, non tanto per le due ore trascorse in campo da Jasmine contro Kalinskaya, ma per a stanchezza sia fisica che mentale accumulata nel corso di queste ultime settimane. Se da un lato questo è vero, dall’altro lo è altrettanto il fatto che quando si è in un periodo di tale fiducia poi non è troppo complicato trovare anche le riserve di energia. Un’eventuale vittoria che per Paolini potrebbe portare un possibile nuovo best ranking al n°13, ma anche la possibilità di giocarsi un altro quarto di finale 1000 tutt’altro che chiuso Pavlyuchenkova o Kostyuk. Insomma, continuare a sognare non costa nulla…

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