
Jannik Sinner - Foto Andrea Rosito / IPA Sport / IPA
Un tifo da stadio – e non è quello del vicino Lazio-Juventus – ha riaccolto Jannik Sinner 103 giorni dopo l’ultima partita. Al debutto agli Internazionali d’Italia, sul Centrale del Foro Italico, il numero 1 al mondo scaccia la ruggine per i mesi di stop per il caso clostebol e fa quello che ha dimostrato di sapere fare meglio nel percorso che lo ha portato sul tetto del mondo: vincere con solidità, cinismo e classe. A farne le spese è Mariano Navone, numero 99 della classifica, sconfitto 6-3 6-4 ma con il merito di essersi confermato un cliente ostico sulla terra. Non era una partita banale. Anzi, entra di diritto nell’album dei ricordi, pur non mettendo in palio alcun titolo. La “liberazione” – come l’ha definita Giovanni Malagò qualche giorno fa – è assorbita dall’ambiente, dove pullula l’arancione. Il pubblico si scalda con il boato all’ingresso in campo del campione. Il primo esame è superato con facilità. Il prossimo parlerà olandese: Jesper De Jong, numero 93 del ranking (suo best), in main draw in qualità di lucky loser.
“Onestamente non c’è posto più bello per me per giocare a tennis. Gli ultimi sono stati tre mesi lunghi, mi sono divertito anche con la mia famiglia e i miei amici. Sono felice di poter tornare a giocare, a fare quello che amo”, ha spiegato Sinner. “È molto difficile stare tre mesi senza feedback, senza sapere quanto stai giocando bene. Oggi ho avuto alti e bassi, non è andata del tutto come volevamo. Ho sbagliato qualche dritto, qualche rovescio. Ci sta. La cosa migliora che ho fatto è stata giocare tutti i punti. Il pubblico è stato incredibile, è stato un momento molto speciale”, ha aggiunto.
La gara
Navone non ha sfigurato, ma nel complesso Jannik ha dato l’idea di essere sempre stato padrone del proprio destino. Il primo sussulto però porta la firma dell’argentino, che si procura una palla break nel terzo game: Jannik si salva forzando l’errore dell’avversario. L’allarme si trasforma presto nella spinta psicologica per alzare il livello. L’azzurro strappa il servizio e sale sul 4-1. Tra il settimo e l’ottavo game non c’è neanche un ’15’ in risposta. Sinner va a servire per il set e alla seconda opportunità manda in archivio la frazione dopo trentanove minuti. Anche nel secondo set è Navone il primo ad avere palla break. Sul 30-40, però, la seconda è solida e l’argentino non è preciso in risposta. Nel settimo gioco Sinner sfrutta la quarta palla break per strappare il servizio, ma subisce l’immediato controbreak (4-4). Il braccio di Jannik però non trema, come non traballa la sua lucidità: sale 30-40 e torna avanti dopo il dritto impreciso di Navone. Il Centrale ribolle d’entusiasmo e al primo match point il beniamino di casa col servizio vincente chiude una partita che resterà nella sua storia. “Che bello”, scrive sulla telecamera. Bellissimo.