Formula 1

Verstappen vince anche in Canada nel segno di Senna, ma le altre si avvicinano. La Ferrari torna a vita e la strategia funziona

Verstappen e Hamilton
Verstappen e Hamilton - Foto LiveMedia/Dppi/DPPI

Max Verstappen come Ayrton Senna. 41 vittorie in Formula 1, proprio come la leggenda brasiliana, sesta in questa stagione che sta dominando in lungo e in largo ipotecando il terzo Mondiale per raggiungere – numeri alla mano – in tutto e per tutto lo sfortunato campione morto nel 1994. Tre anni dopo, nel 1997, nasceva un altro fenomeno, l’olandese che sfrutta la meravigliosa macchina messa a disposizione dalla Red Bull e da Newey e fa la differenza. Del resto, arriva davanti a Perez – involuzione clamorosa la sua – di mezza pista e la simbiosi con la sua vettura è ormai ai massimi livelli. Ma…

Sì, c’è un ma. Se nelle prime gare c’era un abisso nei confronti delle altre, dal Gran Premio del Canada emerge invece dell’altro. Aston Martin, Mercedes e Ferrari, in modo diverso ciascuna dalle altre, si stanno infatti avvicinando grazie agli ultimi aggiornamenti. Il podio di Fernando Alonso è ormai un’abitudine assoluta di questa stagione e l’anomalia era a Barcellona, ma questa volta il distacco inflitto da Max al vecchio leone asturiano, che lotta ancora come un ragazzino, è minimo: si può pensare di giocarsela alla pari in futuro. Il futuro dice Austria, nella casa della Red Bull, e sembra molto complicato fermare proprio lì il dominio, ma mai dire mai. Di certo ne trarrebbe giovamento lo spettacolo.

Verve e grinta da vendere anche per Lewis Hamilton, che trova il podio, sorpassa e viene superato, conferma con le parole quanto visto in pista: la Mercedes pian piano sta rosicchiando sempre più terreno a chi inizialmente era avanti anni luce e i miglioramenti sono lampanti. E’ vero, lo zero di Russell pesa per il team, ma l’errore ci può stare e non sposta il focus del giudizio. E il giudizio nei confronti della Ferrari, dopo lo sprofondo rosso di ieri, è estremamente positivo: venerdì la prova, ieri la confutazione, oggi si torna a vedere una bella macchina. Ottimi i segnali sul passo gara e sulla gestione delle gomme, che era stato il vero problema di quest’anno fin qui.

Charles Leclerc arriva quarto e Carlos Sainz quinto, entrambi partendo da metà griglia, manca ancora il podio e dunque non si può certo sorridere del tutto, ma mai come oggi è chiaro come sia stato fatto il massimo dopo che ieri si è fatto il minimo. La strategia, poi, finalmente è quella giusta: niente pit stop quando tutti lo facevano in regime di Safety Car – anche se forse far fermare almeno una vettura sarebbe stato preferibile in quel momento – e una sola sosta, scavalcando così tutte le vetture del pacchetto di mischia senza bisogno di azzardare i sorpassi. Probabilmente queste posizioni sarebbero arrivate comunque in pista visto che la Rossa era finalmente ben bilanciata, ma aver finalmente risolto (forse) alcuni problemi lascia soddisfatti. E’ vero, non si lotta ancora per la vittoria, ma la strada è quella giusta per recuperare terreno. Il ridimensionamento porta a “festeggiare” un quarto e quinto posto, ma per oggi va realmente bene così in casa Cavallino.

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