Formula 1

Red Bull superiore nei test in Bahrain, Perez risponde a Verstappen. La Ferrari insegue, Mercedes indietro. Alonso mina vagante

Charles Leclerc
Charles Leclerc - Foto LiveMedia/Dppi

Vanno in archivio i test di F1 in Bahrain e ora non c’è più spazio alle prove: fra una settimana si fa sul serio, proprio a Sakhir, ed è tempo di piccoli bilanci, per nulla esaustivi perché quanto visto, ce lo insegna il passato, non è certo scolpito nella pietra. Si corre sulla stessa pista fra pochi giorni, ma non è detto che i rapporti di forza restino immutati, così come di certo il gap tra un team e l’altro si andranno a evolvere durante una stagione lunghissima con 23 gare dipanate da marzo a novembre. Una stagione intensa che finalmente apre i battenti, o meglio, lo ha già fatto con la tre giorni di test in cui, mai come quest’anno, i team non hanno potuto nascondersi troppo. Di certo non si è nascosta la Red Bull, anche perché se non avesse mostrato che solo una parte del proprio potenziale ci sarebbe da preoccuparsi per le altre scuderie. Max Verstappen riparte da campione del mondo in carica e lo fa con la consapevolezza di guidare la macchina più competitiva anche nel 2023: sono bastate poche ore al giovedì e al venerdì per rendersi conto che l’olandese è il più veloce, il più costante nel passo gara, e con un buon margine sugli altri. Il team austriaco si conferma quello da battere, e anche nella terza giornata del sabato, dove in pista è andato il solo Perez, sono arrivate conferme anche dal messicano, che di solito dà il meglio soltanto quando ci sono punti in palio. 1.30.305 per lui, miglior crono dei tre giorni, ancora più veloce della pole della scorsa stagione: può sorridere anche Checo.

Insomma, si riparte come si è chiuso nella scorsa stagione e non si possono invece fare paragoni con i test e l’inizio della scorsa stagione, dove la Ferrari era di certo più vicina, se non più avanti addirittura. Quest’anno, invece, la Rossa sembra invece indecifrabile: è forse la vettura che si è nascosta di più, che ha confermato di essere ben bilanciata e prestazionale, veloce nel giro da qualifica (ma non come la Red Bull), ma che forse paga un pochino sul fronte della costanza, nel non crollare prima dei competitor nel passo gara, almeno stando a questi tre giorni. Segnali comunque incoraggianti, ma tutto va rapportato al tipo di gomme, alle temperature, al carico di benzina. Leclerc ha avuto qualche difficoltà iniziale nel governare la vettura, mentre Sainz è sembrato subito maggiormente a proprio agio. Di certo, la Rossa dovrà lottare per il podio, magari con entrambe le vetture, e se si potrà puntare al Mondiale lo scopriremo dopo le prime gare: di certo, non bisognerà commettere errori come nella scorsa stagione, o il gap non potrà che allargarsi a dismisura.

La grossa delusione, infine, è la Mercedes. Da capire se abbiano tenuto nascosto qualcosa (ma le parole di Wolff non fanno presagire nulla di buono), o se questa macchina sia riuscita solo leggermente meglio rispetto alla scorsa stagione. Non era particolarmente difficile, ma Hamilton pare ancora faticare molto a tenere in pista questa monoposto, mentre Russell non ha trovato acuti né per quanto riguarda i tempi che sul fronte passo gara. Bluff o poca performance? Lo scopriremo presto. Così come stiamo scoprendo un’Aston Martin fantastica, in grado probabilmente da giocarsi la leadership del pacchetto di mischia. Cosa sia stato portato da un Fernando Alonso in grande spolvero e cosa invece è merito della stessa scuderia, lo scorso anno raramente competitiva soprattutto in qualifica, è ancora da vedere, ma nel raffronto con Alpine, McLaren e Alfa Romeo, stando a questi tre giorni, sono loro a essere avanti. La Williams, infine, sembra poter abbandonare il ruolo di fanalino di coda designato, avvicinandosi ad AlphaTauri e Haas, ma i rapporti di forza sono davvero minimi e la sensazione è quella di non avere ancora visto niente. Fra sei giorni con le prove ufficiali in Bahrain si farà sul serio e le chiacchiere, le impressioni, le supposizioni, lasceranno spazio alla realtà dei fatti.

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