Formula 1

F1, Mercedes in crisi, Wolff: “Vorrei prendermi a pugni”

Toto Wolff
Toto Wolff - Foto LiveMedia/Dppi

L’amaro sapore della delusione si è impadronito dell’atmosfera presso il quartier generale della Stella al termine della terza tappa del campionato di Formula 1, tenutasi sul circuito di Melbourne, certificando la crisi che Mercedes sta vivendo. La squadra di Brackley ha dovuto, infatti, fare i conti con un doppio fallimento, un triste epilogo ad un fine settimana in tutto e per tutto disastroso. Mentre Lewis Hamilton è stato costretto a gettare la spugna prematuramente a causa di un insidioso guasto meccanico, il destino non è stato meno crudele nei confronti del suo compagno di squadra, George Russell, il cui impegno è stato stroncato da un incidente nel penultimo giro di gara, causato, secondo la FIA, da un brake test di Fernando Alonso ai danni del numero 63. La sua W15 è stata ridotta a un cumulo di detriti, e la Mercedes è tornata a casa con un mucchio di polvere in mano.

In un’intervista rilasciata subito dopo il Gran Premio, il team principal della squadra, Toto Wolff, ha definito la situazione come “brutale”, evidenziando le ostacoli che la squadra tedesca sta affrontando da diversi anni e che stanno mettendo in crisi la Mercedes: “Abbiamo problemi strutturali: semplicemente, al contrario del passato, non comprendiamo alcuni comportamenti della macchina. Quanto accaduto è difficile da affrontare e mentirei se dicessi che mi sento ottimista. Abbiamo iniziato il 2024 convinti di avere una monoposto migliore dello scorso anno. Poi guardi il risultato dell’Australia del 2023: Leclerc non finì la gara, la McLaren era ultima, e ora invece sono 40 secondi davanti a noi. Da un lato vorrei prendermi a pugni, dall’altro è la dimostrazione che, quando fai le cose correttamente, puoi svoltare la situazione piuttosto in fretta. Abbiamo un problema di fisica, non di tipo organizzativo o filosofico. Non è che stiamo prendendo dal 2021 la pillola della stupidità, semplicemente non capiamo alcuni dei comportamenti della macchina, che in passato avremmo sempre compreso. Ogni mattina mi guardo allo specchio per ogni singola cosa che faccio e se credessi di dovermi porre la domanda sul manager o sull’allenatore, sarebbe una domanda corretta ma non è ciò che sento di dover fare in questo momento.”

Pertanto, secondo il manager di Vienna, l’unico modo per terminare la crisi a cui Mercedes è soggetta, sarebbe quello di lavorare a testa china. Ma, al momento, quello che doveva essere l’anno della rivincita rischia di trasformarsi ancora in una stagione di stenti, il cui obiettivo sarebbe quello di lottare per il ruolo di quarta forza con Aston Martin. Salvo, ovviamente, clamorosi ribaltamenti di fronte.

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