
Ferrari via dopo 10 anni
La stagione della Ferrari in Formula 1 si sta rivelando un autentico incubo, e il malcontento a Maranello non è più possibile nasconderlo.
C’erano grandi aspettative, questo va detto. Dopo una stagione 2024 chiusa in chiaroscuro, i tifosi della Rossa speravano in un rilancio concreto, in un salto di qualità che potesse finalmente riportare la Ferrari a lottare stabilmente per il titolo. E invece, già dalle prime battute di questo nuovo campionato, è apparso chiaro che qualcosa non funzionava.
Anzi, che parecchie cose non stavano andando per il verso giusto. Errori strategici, problemi di affidabilità, prestazioni altalenanti e una macchina che, semplicemente, non è all’altezza delle dirette concorrenti. Il gap da Red Bull e McLaren è evidente, e Mercedes – che pure non brilla – ha mostrato più consistenza nei momenti decisivi.
Saltano le prime teste in Ferrari
Lewis Hamilton, con la consueta calma british ma anche con una punta di frustrazione, continua a ripetere che il lavoro è in corso, che il 2026 sarà l’anno della svolta e che il progetto Ferrari ha basi solide. Parole che suonano come un tentativo di rassicurazione, ma che per ora non bastano a placare le critiche che arrivano sia dall’esterno che dall’interno del team. Perché sì, in casa Ferrari qualcosa si muove. E non si tratta solo di regolazioni tecniche o aggiornamenti al simulatore.

Dietro le quinte, infatti, le manovre sono partite. Si lavora già in ottica 2026, quando cambierà il regolamento tecnico e ci sarà bisogno di una squadra perfettamente rodata, capace di reagire con prontezza e lucidità alle nuove sfide. È in questa logica che va letto un addio pesante, anche se poco appariscente per il grande pubblico. A lasciare la Scuderia, dopo oltre dieci anni di lavoro a Maranello, è Enrico Antonio Racca.
Un nome che forse ai più non dice molto, ma che nel mondo Ferrari contava parecchio. Racca era il responsabile della catena di approvvigionamento e dei processi produttivi, un ingegnere piemontese che aveva iniziato la sua avventura nel marzo del 2015, dopo un’esperienza in Fiat.
La sua uscita, ufficializzata in queste ore, non è un fulmine a ciel sereno, ma segna un altro tassello della riorganizzazione voluta dai vertici del Cavallino. Un processo lento, silenzioso, ma che conferma come si stia cercando di costruire una nuova base, più solida, meno soggetta a scossoni. Racca lascia dopo 10 anni e 4 mesi, un tempo lunghissimo per gli standard della Formula 1, dove tutto cambia in fretta e il turnover è spesso feroce.
Certo, il fatto che si cominci a sistemare la macchina organizzativa può essere visto anche come un segnale positivo. Però, nel frattempo, i risultati in pista continuano a mancare. E questo, alla fine, è ciò che conta per i tifosi. Perché la pazienza ha un limite, e a Maranello lo sanno bene: o si torna a vincere, oppure la pressione diventerà insostenibile.