Editoriali

Viaggio nel mondo di Marcus Thuram: numeri, esultanze e… Dragon Ball

Marcus Thuram
Marcus Thuram - Foto LiveMedia/Sebastian El-saqqa/DPPI

Il 7 settembre 1996 il papà fa il suo esordio in Serie A con la maglia del Parma dei miracoli battendo il Napoli 3 a 0. Il 20 agosto di 27 anni dopo sarà il suo turno, con il Napoli ancora come squadra da battere, sta volta in una volata lunga una stagione. Parliamo di Marcus Thuram, figlio d’arte neo acquisto dell’Inter. Francese classe 1997, ruolo attaccante, nato a Parma da papà Lilian e con un grande punto di riferimento da dove prendere ispirazione: Ronaldo il Fenomeno. In Bundesliga con la maglia del Gladbach ha collezionato 111 presenze, 34 gol e 22 assist. Nell’ultima stagione in Germania ha segnato 16 volte e fornito 7 assist tra tutte le competizioni. Ha fatto il suo esordio anche con la Nazionale francese nel novembre 2020, arrivando a 10 presenze, tra cui la finale Mondiale persa ai rigori contro l’Argentina. Thuram è un giocatore di grande forza fisica e dinamicità. Il suo ruolo naturale è a sinistra nel 4-3-3, ma può giocare da prima punta e da esterno, o fare coppia con un altro attaccante nel 3-5-2. Il suo compito sarà quello di non far rimpiangere la partenza di Edin Dzeko e creare insieme a Lautaro e – speriamo – Lukaku, un tridente di attaccanti da far invidia a tutta Europa. Le premesse sono incoraggianti.

I destini dell’Inter e di Thuram si sono già incrociati già qualche anno fa. A San Siro è andato in scena un siparietto indimenticabile. Prima della partita finita 2-2 di Champions League tra il Borussia M’Gladbach e l’inter dell’ottobre 2020 Marcus entra allo stadio con la mascherina, come tutti. Siamo in piena pandemia Covid. Non viene però riconosciuto da uno steward che all’inizio non lo vuole far passare. “Tu chi saresti scusa?”. Il francese allora digita sullo smartphone il suo nome e mostra una foto. “Sono questo qui”. Lo steward, dopo qualche tentennamento, si ricrede. La scenetta diventa virale dai social della squadra tedesca. Ora che tutto l’ambiente Inter lo conosce, Marcus non verrà più fermato alle porte di San Siro, ma anzi, dovrà avere le chiavi dello stadio per entrare nel cuore di tutti i tifosi ogni volta che vuole. Un’altra curiosità che lui stesso ha raccontato sono i due modi con cui esulta: uno, il braccio piegato con due dita a indicare il muscolo, l’altro alla testa, con due dita sulla tempia, come ha dire che è tutta questione di mentalità. Nella seconda esultanza porta le braccia incrociate sul petto, con i pugni chiusi. Un chiaro tributo a Black Panther, il suo supereroe preferito. E anche noi, se già non lo fossimo, vogliamo appassionarci a Black Panther ammirando tante esultanze così. Nel tempo libero Marcus guarda il basket e… i cartoni. Il suo preferito è Dragon Ball, e nello specifico Vegeta come personaggio. Il bad boy con il cuore d’oro che vuole essere il numero uno. Quello che proverà a essere il talento francese con un salto nel nero blu che può dare senso di vertigini, in un calcio dove l’attitudine e la mentalità fanno tutta la differenza del mondo. Ma lui l’ha già capito ed è pronto a ricordarcelo ad ogni gol. Benvenuto a Milano Marcus.

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