
In casa Milan, nonostante la Coppa Italia ancora in ballo, tira aria di rivoluzione per la prossima estate. Sergio Conceicao riuscirà difficilmente a mantenere la panchina nella prossima stagione.
Il 3-0 sull’Inter e la recente vittoria sul Venezia potrebbero non bastare a Sergio Conceicao per garantirsi un futuro in quel di Milanello. A pesare non è solamente il nono posto nella classifica di Serie A, ma anche i continui alti e bassi verificatisi da gennaio – mese in cui il portoghese ha preso in mano la squadra – con magre consolazioni e un’eliminazione dalla Champions che ancora scotta.
Come non bastasse, il prossimo anno si avrà l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le guide tecniche delle big, con Atalanta, Juventus, Roma, Napoli, Inter e Lazio che non sono minimamente certe di mantenere i propri allenatori. Ecco che anche al Milan ci sono grandi ragionamenti da fare, con Furlani impegnato su più fronti, a cominciare dalla dirigenza sportiva fino ad arrivare, per l’appunto, alla gestione tecnica e al mercato in fermento. Mancano solo quattro gare di Serie A e una finale di Coppa Italia per convincere la dirigenza rossonera, altrimenti per Sergio Conceicao sarà addio: l’eventuale vittoria della Coppa Italia sicuramente potrebbe scacciare questa eventualità.
Il Milan parlerà italiano: Gasperini o Sarri per il futuro
Tra i nomi che emergono con più insistenza nel casting rossonero per la panchina della stagione 2025/26, due in particolare sembrano aver guadagnato posizioni nelle ultime ore: Maurizio Sarri e Gian Piero Gasperini. Entrambi rappresentano profili di spessore, esperti, con una chiara identità di gioco e, soprattutto, italiani. Una virata decisa rispetto al recente orientamento internazionale del club. Sarri, dopo la separazione consensuale dalla Lazio, è oggi libero da vincoli contrattuali. Il suo nome era già circolato nel passato recente per la panchina del Milan, ma ogni volta era stato scartato per ragioni legate alla sua visione calcistica molto personale, basata sul collettivo e sulla valorizzazione di una rosa spesso sottovalutata. Oggi però la dirigenza sembra pronta a guardarlo con occhi diversi.

Il tecnico toscano ha dalla sua una bacheca importante: uno scudetto con la Juventus, un’Europa League vinta con il Chelsea, e un’identità calcistica ben definita. È inoltre l’unico italiano in attività, insieme a Carlo Ancelotti, ad aver vinto titoli nazionali e internazionali a livello di club. L’altro profilo che ha preso quota è quello di Gasperini, attualmente alla guida dell’Atalanta, ma in scadenza di contratto e non intenzionato a rinnovare. Dopo anni a Bergamo, sembra pronto a una nuova avventura. Il tecnico piemontese ha costruito una delle squadre più riconoscibili d’Europa con risorse limitate, ed è apprezzato per la capacità di dare un’identità precisa alle sue squadre. Entrambi, oggi, rappresentano alternative serie per una panchina pesante come quella rossonera.