Serie A

Sassuolo, Carnevali: “Berardi tornerà più forte di prima. Percentuale salvezza? Più del 50%”

Giovanni Carnevali
Giovanni Carnevali, Sassuolo - Foto LiveMedia/Luca Amedeo Bizzarri

Berardi? Per noi e per il ragazzo è la notizia peggiore, peggio anche del risultato perché lo terrà fuori dal campo e anche l’Europeo. La sua mancanza ci preoccupa perché è un giocatore di una qualità immensa. Spero che si risolva tutto il prima possibile, lo aspettiamo e speriamo torni più forte di prima con la squadra in Serie A”. Così Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, parla dell’infortunio di Berardi, che ha riportato la rottura del tendine d’Achille, durante la puntata numero 725 de ‘La Politica nel Pallone’, di Emilio Mancuso a Gr Parlamento. “Sono convinto che quando rientrerà sarà più forte di prima, lo aspettiamo e lo aspetta tutto il calcio in generale. Lui è il nostro campione, è un giocatore determinante ma non dobbiamo pensare ora alla sua mancanza perché dobbiamo affrontare le prossima partite senza di lui e dando il massimo”, aggiunge.

La squadra neroverde non ha mai vinto in questa stagione senza Berardi. Un dato che non offre particolare ottimismo in vista di una corsa salvezza che vede Pinamonti e compagni al penultimo posto: “Questa è un’annata particolare – aggiunge Carnevali -. Siamo riusciti a vincere contro Inter, Juventus e Fiorentina ma abbiamo perso tanti punti. Abbiamo perso certezze, non è certamente una delle migliori. Dionisi ha fatto un ottimo lavoro, purtroppo chi ci rimette è sempre l’allenatore ma sono convinto che avrà un grande futuro. In certo momenti, purtroppo, bisogna cambiare questo trend. Percentuale di salvezza? Più del 50%. Noi ci crediamo e dobbiamo crederci tutti. Siamo a 11 anni consecutivi in Serie A e vogliamo riuscirci ancora. Siamo in 8 che ce la giochiamo. Noi siamo indietro, ma anche ieri non meritavamo di perdere. Se abbiamo paura siamo morti, dobbiamo abituarci a giocare per la salvezza”. Carnevali poi sottolinea come “dobbiamo pensare a noi stessi, sono convinto che abbiamo una buona squadra fatta da giocatori di qualità e sono convinto che i valori alla fine devono venire fuori. Non dobbiamo avere paura e la scelta di Ballardini è stata fatta per questo motivo perché crediamo che sia il miglior profilo per pensare di ottenere più punti possibili”, conclude.

L’ultimo turno di campionato non è stato particolarmente positivo per gli arbitri, aspramente criticati soprattutto per le direzioni di Lazio-Milan e Torino-Fiorentina. “Stanno sbagliando molto, ma noi non li aiutiamo. Sotto pressione gli errori sono più facili a farsi, un po’ più di serenità aiuterebbe il sistema arbitrale a fare meglio – aggiunge il dirigente -. Gli arbitri nostri sono tra i più bravi in assoluto, gli errori si fanno; tutte le squadre hanno avuto un errore a favore piuttosto che a sfavore ma pensiamo sempre all’onestà e alla correttezza della classe arbitrale”. Poi sul tema riforme: “Io sono convinto che dallo scontro non si ottenga niente di importante, serve collaborazione e buon senso. Il peso che la Serie A deve avere non può essere così limitato, deve essere il motore di tutto il calcio. Come del resto, però, penso anche che debba esserci un rapporto costruttivo. Se oggi il problema è ridurre da 20 a 18 squadre non si risolve niente. In Premier ci sono 20 squadre e va alla grande. Le problematiche sono altre e per risolverle serve una visione chiara da parte dei club, non facendo delle vicende personali motivo di attrito e mettendosi a tavola tutti insieme per il bene comune”. 

 

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