Serie A

Salernitana, Iervolino: “Ho letto tante notizie false, ma in questo modo si penalizza la squadra”

Danilo Iervolino
Danilo Iervolino - Foto Live Media/Agostino Gemito

Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ha parlato in conferenza stampa dopo l’annuncio di riprendere come allenatore Davide Nicola. Ecco le sue parole: ” Per evitare lo sfogatoio dei social ho ritenuto opportuno intervenire in prima persona. Prima di giocare la partita con l’Atalanta credo che la situazione sia sfuggita di mano a tutti, era passato il messaggio che ci fossero spaccature e divisioni tra l’area tecnica e la dirigenza. Un paradosso che dopo una partita non ci possa essere un confronto all’interno dello spogliatoio. Altro discorso è dire che la squadra ha gambe scariche e non ha la percezione del pericolo. Abbiamo avuto visioni convergenti sin dal primo momento. Noi volessimo che la Salernitana facesse bel calcio, purtroppo a Bergamo abbiamo perso 8 a 2 ed è una imbarcata fuori dal comune. Non accadeva da oltre 20 anni. Può capitare al PSG e al Barcellona, alla Roma. Ma la cosa che realmente ha fatto venire a ognuno di noi l’idea ci fosse qualcosa di grave era la non volontà di giocare al calcio. Non abbiamo preso un’ammonizione. E’ stata una disfatta. Mi sono sentito in dovere di cambiare, in quel caso puoi fare una sola cosa: rivedere il progetto tecnico, attraverso l’esonero dell’allenatore. Persona che stimo tantissimo, che ha una umanità e una sensibilità fuori dal comune e questo posso garantirvelo. A discapito di ciò che è stato scritto nel frattempo, abbiamo trovato altri allenatori. Noi abbiamo progetti ambiziosi come pochi, di allenatori ce ne sono quanti i pini marini e si sono offerti alla Salernitana circa un centinaio di mister da ogni parte del globo. Abbiamo ipotizzato l’identikit, c’erano stati dei colloqui in collaborazione con il direttore sportivo senza l’ansia di dover immediatamente portare qualcuno all’attenzione dei fan. Sarebbe stata una scelta di comodo da dare in pasto alla piazza”.

“Mi ha chiamato il direttore sportivo ieri e mi ha manifestato la volontà di Nicola di tornare a Salerno. De Sanctis ha speso mille parole positive. Ci ho parlato, si tratta di storie di uomini che hanno costruito la nostra salvezza. Una decisione può essere presa e piò essere ritirata. Mi ha detto delle cose importanti. Sulla città, su di lui, sui tifosi, sull’affetto per me, sugli errori commessi. Se non perdi una persona non sai mai quanto ti manca e quanto ti mancherà. Si arriva a un grande chiarimento solo quando si arriva a una cesoia netta. Mi sarebbe mancato per sempre, le sue parole mi hanno colpito. Ho pensato molto, da quest’altra parte avevamo pensato a una sostituzione ma per il bene della Salernitana è giusto che Nicola prosegua la sua esperienza e che abbia un’altra chance con l’impegno di portare avanti una squadra che giammai deve patire un disagio e una mortificazione come quella di domenica pomeriggio”.

E ancora: “Ho parlato con la squadra. Siamo noi a scegliere l’allenatore, altrimenti si capovolge l’ordine naturale delle cose. Detto questo, mi faceva piacere sentire le loro riflessioni rispetto a una decisione atipica. Il calcio deve evolversi con delle sensibilità differenti, prendendo scelte teoricamente impopolari. Ho sempre detto che Nicola è l’allenatore giusto per la Salernitana, deve ritrovare equilibrio con la squadra e il manico da leader carismatico. Mi auguro che questo possa avvenire quanto prima. Non dimentichiamo che questo è un gioco. Io che sono presidente, tifoso e azionista non posso essere mortificato. I risultati sono importantissimi, ma vanno letti anche in virtù della comparazione con le altre squadre. Non so quanti punti faremo da qui alla fine, potremmo farne zero noi, zero le altre e ci salviamo lo stesso. Ad oggi però abbiamo 9 punti di vantaggio sulla terzultima, adesso abbiamo il Napoli che è una delle squadre più forti d’Europa e poi ancora Lecce e Juventus. Dopodiché avremo un calendario ragionevolmente più tranquillo”.

“Nicola è stato sfiduciato e poi ha riacquisito la fiducia. Mi sembra che ha chiesto a gran voce di tornare dopo essere stato esonerato, ho avvertito la sua voglia di assumere un impegno e un sentimento maggiore. Mi aspetto tanto da lui come giusto che sia. Mi ha chiesto un atto di fede, coraggio e riconoscenza e io ho detto di sì. Dal punto di vista della classifica però, è evidente che una squadra che era decima 4 partite fa e poi ha totalizzato solo un punto debba assumersi la responsabilità e raggiungere l’obiettivo primario. Stratificherei l’obiettivo in due livelli: la salvezza è quello minimo. Il primo giorno che ho preso la Salernitana ho detto di garantire la costante permanenza in massima serie, cose che la Salernitana non ha mai avuto. Potremo sopravanzare la classifica valorizzando i giovani e cercando di produrre un buon calcio. Da oggi dobbiamo essere realisti e non stare con la testa per aria. Tornando indietro non so se rifarei certe cose, non sai mai se devi manifestare prudenza o ambizione per trasmettere fiducia ai calciatori. E’ chiaro però che volevo un gruppo con personalità e convinzione, ora però dobbiamo pensare alla salvezza per dare a Salerno dignità calcistica”.

“Un ritorno di Sabatini? Le squadre vincenti formano nell’immaginario comune delle icone. Un giorno ameranno De Sanctis così come hanno amato Sabatini. Devo difendere maggiormente il nostro direttore sportivo, è un ragazzo che ce la mette tutta e tantissimi calciatori hanno sofferto il campionato italiano. Lovato e Pirola erano i ventenni più ricercati, per prendere Daniliuc abbiamo vinto la sfida col mondo. Non dimenticherei attaccanti formidabili come Botheim e Valencia, aggiungo Dia, Piatek. Oggi si fanno le critiche e lui è il primo ad essere criticato. Questa cosa non però mi piace, lui gode completamente della mia fiducia. Sono certo che i suo investimenti ci ripagheranno, il giochetto del capro espiatorio non mi piace. Salerno è l’unica piazza che ha avversione nei confronti della figura del direttore sportivo. La squadra la fa il presidente perchè è quello che paga, se c’è qualcosa che non funziona è colpa mia. De Sanctis è un suggeritore. La rosa è stata costruita per Nicola. Si poteva far meglio? Va bene, ma la classifica dice che non abbiamo bucato del tutto. Le critiche costruttive fanno crescere, ma spesso leggo cose becere ed aggressivo e mi auguro che sui social i tifosi possano abbassare il livello dello scontro. Posso assicurarvi, comunque, che i rapporti con Sabatini sono eccellenti, già 15 giorni dopo quella sciocchezza è rientrata e c’è stima per una leggenda. Quanto tempo ha Nicola? Tutto è a tempo, il contratto è a tempo per definizione. Gli ho detto che la squadra è molle nelle gambe, mancano energia e coraggio. Dobbiamo correre di più, vorrei rivedere il gioco aggressivo e di copertura di Nicola. Non vogliamo mai più prendere un’altra imbarcata così”.

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