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Roma pragmatica, basta un rigore di Dybala contro un Torino spento: Mourinho scavalca le milanesi

Esultanza Roma
Esultanza Roma - Foto LiveMedia/Claudio Benedetto

Tutto facile per la Roma a Torino, anche se sembra una semplificazione: i giallorossi nel 2023 conoscono un solo modo per vincere, sbloccarla presto e tenere il risultato subendo meno di niente. E così accade anche all’Olimpico-Grande Torino, contro i granata che scelgono la partita sbagliata per spegnersi e giocare sottotono, quella contro la squadra per distacco più abile a chiudersi a riccio quando va avanti. E se avanti ci va dopo pochi minuti, e per un regalo di Schuurs che si sostituisce al proprio portiere, va da sé che le speranze di Juric erano ridotte al lumicino. Il rigore di Dybala, undici gol e tanta leadership in una squadra in cui, per impostazione, forse non può davvero mettere in mostra tutto quello che ha, basta e avanza a Mourinho, che si gode il terzo posto, scherzando pure sulla situazione della Juventus.

Terzo posto, piena corsa Champions, cinque punti in più rispetto a un anno fa. E’ una Roma che non convince appieno e che troppe volte ha fatto i conti con dei brutti passaggi a vuoto e dei cali di tensione che sono costati punti preziosi, ma quando è in giornata sa come vincere senza soffrire. Succede anche oggi, succederà ancora: lo Special One stupisce tenendo fuori sia Abraham che Belotti (fischiato e insultato dagli ex tifosi), perde Solbakken per infortunio, rimescola le carte in vista del Feyenoord. E alla fine ha ragione lui, il rush finale sarà serratissimo ma è in corsa su due tavoli diversi.

Lo 0-0 dura solo otto minuti. Zalewski penetra centralmente e calcia, Schuurs devia col braccio in area e l’arbitro Colombo indica subito il rigore. Dagli undici metri Dybala calcia centralmente, ma Milinkovic-Savic si tuffa e può solo scheggiare la palla con il piede. Con questa rete l’argentino diventa così il secondo giocatore della Roma a collezionare più di 10 gol e più di 5 assist nel suo campionato d’esordio in giallorosso, dopo Salah, da quando la Serie A è tornata a 20 squadre. La reazione del Toro è affidata a Rodriguez che al 16’ si coordina da fuori area con un tiro al volo (deviato da Wijnaldum) che sfila a lato per una questione di centimetri. Al 50’ i granata si affacciano dalle parti di Rui Patricio: Rodriguez crossa dalla sinistra, Miranchuk di testa chiama al primo vero intervento il portiere portoghese. Al 70’ scocca l’ora di Lorenzo Pellegrini che taglia il traguardo della 228esima presenza in giallorosso, superando Carlo Ancelotti. Poco dopo Solbakken si ferma per un infortunio alla spalla e lascia il posto a Matic. La partita di Dybala invece finisce all’83 e al suo posto c’è Abraham, mentre il ritorno di Belotti all’Olimpico Grande Torino si consuma solo dalla panchina. Ma l’ex di turno e tutta la Roma possono godersi la vittoria che proietta i giallorossi in zona Champions.

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