Serie A

Roma, Mourinho a carte scoperte: si candida per un progetto giovani, cosa decideranno i Fridekin?

José Mourinho
José Mourinho, Roma - Foto LiveMedia/Antonio Balasco

Un Josè Mourinho come quello di Bologna non l’avevamo mai visto. Dopo la sconfitta col Bodo/Glimt, criticò giovani e seconde linee, tenendo in disparte Calafiori (oggi colonna del sorprendente gruppo di Thiago Motta) e compagni per mesi. Stavolta Mou cambia. “Se continuerò qui dobbiamo ragionare bene sui limiti del Financial Fair Play, posso lavorare con i giovani e sviluppare il loro potenziale e magari non con altri giocatori che non hanno niente da sviluppare”. Parole forti e chiare, ma di certo inedite per un tecnico come Mourinho. Al Dall’Ara i destinatari delle riflessioni del tecnico portoghese sono stati gli acquisti di ‘nome’ e probabilmente alcuni big dello spogliatoio. Non Dybala e Lukaku, il cui futuro sarà decisivo per misurare le ambizioni della Roma, entrambi assenti a Bologna. E nemmeno Mancini, lodato a più riprese nelle ultime settimane. Piuttosto le parole del tecnico sembravano destinate a Renato Sanches (bocciato con un cambio dopo 18 minuti dall’ingresso), Spinazzola, Belotti, Celik, Karsdorp. Sono loro i calciatori che fin qui non sono riusciti a convincere il tecnico portoghese.

Josè Mourinho si candida a guidare quindi un progetto giovani. E sul piatto mette i punti forti della sua esperienza romanista: i tanti ragazzi della Primavera schierati in campo (l’ultimo Pisilli in gol in Europa), con Bove e Zalewski inseriti ormai in pianta stabile nella rosa. Senza dimenticare Volpato e Tahirovic, che hanno permesso a Tiago Pinto di collezionare due plusvalenze in estate. Mourinho assicura di “voler continuare qui“, passando la palla ai Friedkin perché “se ci sarà una separazione, non sarà per una mia decisione”. Nel momento più delicato della stagione, con quattro big match consecutivi in campionato in vista, Mou mette fretta ai Friedkin, ma tende la mano: “Abbiamo stesse ambizioni e frustrazioni. Capisco la situazione”, ha assicurato in conferenza stampa. “Non voglio scappare, sono disponibile per ogni tipo di progetto per la prossima stagione. Se decidono che non sono la persona giusta per farlo, lo rispetto. Ma sono a disposizione per continuare, ma ovviamente devo decidere la mia vita prima di giugno”, ha detto in conferenza. Un segnale ai Friedkin, che adesso devono decidere che fare della loro idea di Roma, con un progetto stadio in ballo e una tifoseria che al 90% è al fianco dell’attuale tecnico. Sullo sfondo i possibili eredi, da Palladino a Thiago Motta. La decisione sull’allenatore passa inevitabilmente dalla strategia sul mercato tra ostacoli e limiti. Mourinho c’è, ma ad oggi non è escluso che il ‘progetto giovani’ possa riguardare anche la panchina.

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