Serie A

Roma, De Rossi: “Ho bisogno dei tifosi come ai vecchi tempi. Il vento soffia ancora”

Daniele De Rossi Spal
Daniele De Rossi - Foto LiveMedia/Luigi Canu

“Cosa mi sento di dire ai tifosi? Non ho mai messo troppo il becco, adesso posso permettermi di nuovo di parlare da membro della Roma. Ho bisogno di loro come ai vecchi tempi, il vento soffia ancora, soffierà sempre e non ha mai smesso. Vivere le serate di Europa e Conference League mi ha fatto capire che si sta ricreando qualcosa di speciale tra squadra e tifoseria. Penso che una città come questa con questo amore possa tirarsi fuori più facilmente dai momenti difficili”. Lo ha detto l’allenatore della Roma, Daniele De Rossi ai microfoni dei media giallorossi, sul suo nuovo incarico in sostituzione di Josè Mourinho. Sui primi sentimenti: “Stupore, perché facevo fatica a riconoscere le strade e le rotonde in posti che ho visto per 18 anni – spiega -. Ma anche emozione per aver rivisto luoghi e facce che hanno condiviso con me una parte bellissima di vita. Poi consapevolezza perché c’è un lavoro importante da fare. Quando ha chiamato la proprietà, c’è stato stupore ed eccitazione. Mi sono reso subito disponibile per parlare, il discorso è durato 10 minuti. Sono straconvinto che non abbiamo bisogno di paracaduti, la squadra è forte, con giocatori importanti”.

Poi aggiunge: “Alle squadre importanti capita di avere momenti di difficoltà, capiterà anche ad altri e noi abbiamo margini per risalire. Non allenavo da parecchio tempo, ma è come andare in bicicletta. Tutto è accaduto velocemente, l’allenamento (di ieri ndr) è stato di ripresa. Domani (oggi ndr) inizieremo a fare qualcosina di più interessante. Trigoria? Lo shock più grande. Faccio fatica a rendermi conto, è completamene trasformata, ovviamente in meglio. Pochi mesi fa guardavo la presentazione del centro sportivo della Fiorentina, che è qualcosa di meraviglioso, e pensavo a quanto sia importante avere un centro del genere. Sono quasi invidioso in relazione agli anni in cui ho vestito questa maglia, questo aspetto ci è mancato all’epoca. L’Olimpico? Sono tornato molte volte, da tifoso e da osservatore per la nazionale. Ma non sarà la stessa cosa, occupo un ruolo diverso con responsabilità diverse. Venendo allo stadio da tifoso, al di là del momento di forma della squadra, mi sono reso conto che lo stadio è sempre stato in modalità Roma-Barcellona. E spero continui in questo trend”. 

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