Editoriali

Punire, ripulire e ricominciare: chiunque abbia sbagliato deve pagare. E i tifosi stiano tutti dalla stessa parte

Under 21 pallone
Under 21 pallone, Under 21 - Foto LiveMedia/Valentina Giannettoni

Sono giorni duri per il calcio italiano. Giorni di apprensione per quello che potrà accadere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: un nuovo scandalo sta per minare le fondamenta dello sport nazional popolare. Nomi, indagini, illazioni: sul fuoco c’è tanta carne e a volte pure troppa e ingiustificata. Ma c’è un pensiero che deve essere sopra tutto e tutti: questa situazione non deve essere vista come una lotta tra tifosi. No, per una volta i tifosi sono e devono essere tutti dalla stessa parte. Di chi vuole verità, chiarezza e giustizia.

La Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati, al momento, tre calciatori: Nicolò Fagioli della Juventus, Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa. Probabilmente, anzi quasi sicuramente, non saranno i soli. Siamo solo all’inizio dell’indagine che rischia di far venire a galla un sistema marcio e sporco che rischia di infangare – per l’ennesima volta – la credibilità del mondo del calcio. I Pm non cercavano personaggi del mondo del calcio, indagavano per scoperchiare un sistema fatto di soldi riciclati, scommesse illecite e clandestine, malavita. E dentro ci hanno trovato anche il calcio, che di soldi è pieno a non finire. Di calciatori con le loro debolezze e con i loro demoni.

E chi ha scommesso sul calcio, fattispecie vietata dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc, deve pagare. Chi ha scommesso e giocato sulla propria squadra di appartenenza deve pagare ancora di più. Chi sapeva e non ha denunciato tutto questo diventandone complice deve pagare anche lui. Bisogna ripulire tutto. Ne avremmo fatto tutti a meno di questo scandalo, ma può essere visto come l’occasione per cercare di sradicare un sistema e un mondo che si sta sempre più allontanando dai tifosi e dalla passione. Punire, ripulire e ricominciare. Ed è per questo che tutti devono remare dalla stessa parte: non è una lotta a chi ha più giocatori coinvolti, a chi più verrà squalificato. No, qui abbiamo tutti la stessa maglietta e tifiamo per qualcosa di più grande e importante della singola squadra. Il gioco del calcio.

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