Serie A

Napoli-Milan, Spalletti: “L’assenza di Osimhen pesa, come la protesta delle curve”

Luciano Spalletti Napoli
Luciano Spalletti - Foto LiveMedia/Claudio Benedetto

L’assenza di Osimhen pesa, inutile girarci intorno. Ma quel che ha detto Pioli mi trova d’accordo, quando è mancato Victor, la squadra ha saputo comportarsi bene e ha saputo sopperire all’assenza. Tutti i componenti della squadra hanno dato qualcosina in più per mantenere lo stesso gioco di sempre. La differenza l’hanno fatta i calciatori come Simeone. Lui sa che mestiere fa, ha calcio, non si gioca solo con i piedi. Si gioca anche con la testa”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia del big match casalingo contro il Milan. Un antipasto per il doppio confronto di Champions: “Siamo fiduciosi – spiega il tecnico partenopeo in conferenza stampa -, è una partita che vale il doppio. Il Milan è fortissimo, ha vinto il campionato l’anno scorso e ha eliminato il Tottenham in Champions. Ha lasciato partire uno come Kessie, ma ha preso 5-6 calciatori per rinforzare una rosa campione d’Italia”.

La città è già in festa per lo Scudetto: “Vedere bandiere che sventolano ovunque ci riempie di orgoglio, ma è illusorio, stiamo raccontando una storia che non è scritta. Fino a quando non è scritta bisogna continuare a lavorare in maniera seria e corretta. Non crediamo di aver già vinto, perché questo modo di pensare se lo possono permettere solo i superficiali”. Nessun commento sul contratto: “Ho qualcosa davanti che diventa determinante per la città. Le attenzioni devono andare in quella direzione”, spiega, prima di soffermarsi sulla protesta contro il caro biglietti delle curve, che rimarranno in silenzio domenica nel match contro i rossoneri: “Quel che abbiamo fatto è stato fatto con tutte le componenti, vicinanza del pubblico inclusa. Quando una di queste viene a mancare, dobbiamo tutti dare qualcosa di più o siamo penalizzati. Il mancato sostegno delle curve è importante quanto la mancanza di Osimhen. Non entro nel merito di chi ha ragione o torto, ma quello che non va fatto è penalizzare la squadra”.

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