Serie A

Milan, Adli: “Sono come un giocatore di scacchi che muove al momento giusto”

Adli Milan
Adli Milan - Foto LiveMedia/Luigi Canu

Dopo una stagione in cui è stato preso poco in considerazione nelle rotazioni, Yacine Adli ha conquistato la fiducia di Stefano Pioli, con prestazioni solide, attaccamento alla maglia e una tecnica fuori dal comune. Lo ha raccontato in un’intervista a Sportweek: “Anche quando non giocavo non ho mai dubitato di me stesso. Me ne sarei andato ma la qualità che mettevo ogni giorno nel lavoro mi faceva essere fiducioso. Sapevo che mi mancava ancora qualcosa, ma sapevo anche che quel qualcosa stava arrivando. Ho cercato di lavorare forte, di non perdere tempo e guardare avanti”.

Il centrocampista francese di origini algerine ha poi aggiunto sul periodo dove è stato poco impiegato: “Cosa mi mancava? Un po’ di adattamento, tattico e fisico, al vostro calcio. Non sono uno che guarda molto i dati della partita, ma questi adesso dicono che sono migliorato tanto, specialmente in fase difensiva. Visto che sono ancora giovane, sono sicuro che continuerò a migliorare”.

Dopo il passaggio ai rossoneri dal Bordeaux, Adli si aspettava più minutaggio e a un certo punto credeva di dover andarsene, ma i compagni gli sono stati vicino e lui li ringrazia: “In quel periodo tutti i miei compagni mi sono stati vicini, e non è per essere banale. Mi sento vicino a Bennacer, che ha origini algerine come le mie, o a Theo, Giroud e Maignan, francesi come me, ma davvero non faccio distinzioni. I compagni non avevano motivo di preoccuparsi: mai una volta mi sono presentato a Milanello con la faccia delusa di quello che non gioca”.

Infine Adli ha poi spiegato che tipo di calciatore è e quali, secondo lui, sono le qualità che può mettere in campo al servizio dei rossoneri: “Sono un giocatore atipico: posso fare il vertice basso, il trequartista, ho giocato da esterno sinistro e falso nove. Posso piacere o no: non ho le gambe forti di uno che ti fa uno scatto di 40 metri e lascia dietro l’avversario, ma capisco i tempi di gioco, ‘vedo’ passaggi che non tutti vedono. Sono come un giocatore di scacchi che muove i pezzi giusti al momento giusto per ‘ammazzare’ l’avversario. Potrò non piacere a tutti ma sarò sempre Yacine Adli, con le sue caratteristiche. E queste caratteristiche possono fare la differenza”.

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