Serie A

Marek Hamsik ospite di ‘Legends-Ci vediamo a Napoli’: “Il club ha capito gli errori di questa stagione”

Marek Hamsik
Marek Hamsik - Foto LiveMedia/Orange Pictures

“Ho tanti ricordi risalenti agli anni in cui giocavo nel Napoli, ma sicuramente uno dei più belli è la vittoria di un trofeo con quella maglia. Ci siamo riusciti dopo più di vent’anni, con la Coppa Italia, contro la Juventus”. Sono le parole di Marek Hamsik, grande ospite dell’undicesima puntata di ‘Legends – Ci vediamo a Napoli’, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it). “La festa scudetto deve esser stata qualcosa di fantastico e di questo sono orgoglioso – ha proseguito l’ex capitano della squadra partenopea, collegato in diretta con il programma prodotto dalla Media Company Nexting e da Sportface –. La città se l’è meritato dopo tanti anni di sacrifici, passando per la Serie C, ricominciando praticamente da zero. Dopo un periodo non facile, vincere lo scudetto è stata una grandissima impresa per società, tifosi e giocatori”.

La stagione disputata fino a questo momento dai partenopei non ha lasciato indifferente Hamsik, che del Napoli è stato bandiera, capitano, recordman di presenze (520) e vice goleador all-time, alle spalle solo di Dries Mertens. Ai microfoni di Jolanda De Rienzo e dei suoi fedeli compagni di viaggio, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco, lo slovacco ha sottolineato che il Napoli ha faticato quest’anno. Cambiare tre allenatori nel corso di una stagione significa che le cose non sono andate come dovrebbero e la società lo ha capito”.

Non è mancato, ovviamente, un ricordo del più grande giocatore della storia del Napoli, Diego Armando Maradona: “Napoli è la città di Diego, questo lo sappiamo, e io sono contento di essere là dietro di lui e vedere che la gente mi vuole sempre bene. Ma Diego a Napoli non si tocca e sono contento che lo stadio sia stato intitolato a lui, perché non si può cancellare quello che ha fatto per questa città. Penso che per altri cento anni, quando si parlerà di Napoli, si parlerà di Diego”.

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