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Lo Scudetto è vicino, come renderlo ancor più memorabile? Lautaro insegue Kane per la Scarpa d’oro

Lautaro Martinez
Lautaro Martinez, Inter - Foto Nderim Kaceli/IPA Sport

Da entrambe le parti ormai da tempo la pressione in campionato ha lasciato il posto all’autostima e da ora in avanti l’obiettivo sarà accumulare più prestigio possibile. D’altronde è la classifica a dirlo in modo eloquente: il campionato è nelle mani dell’Inter e la salvezza in quelle del Genoa. Alle 20:45 di oggi a San Siro Simone Inzaghi punta a vincere contro i rossoblù per continuare a cullare il sogno di uno Scudetto dei record (i nerazzurri a parità di gare giocate hanno gli stessi punti della Juventus di Conte nel 2013-14), mentre Alberto Gilardino vuole un risultato prestigioso che impreziosirebbe ulteriormente un’annata fin qui da 7.5 in pagella. Gli occhi sono quindi puntati anche sui possibili traguardi individuali. A partire da Lautaro Martinez, che sta vivendo la sua miglior stagione in carriera. Dopo ventisei giornate, il Toro ha già superato il suo massimo di reti in un singolo campionato (23 contro i 21 delle ultime due stagioni) e può permettersi di guardare con curiosità anche alla classifica della Scarpa d’oro. In testa nella graduatoria del premio individuale c’è Harry Kane che di gol fin qui ne ha segnati 27, quattro in più del fuoriclasse interista, ma il Bayern è in difficoltà e l’ex Tottenham alla lunga potrebbe faticare ad indossare con continuità i panni del trascinatore. Attenzione però, visto che anche il terzo gradino del podio è tutt’altro che banale con Kylian Mbappè in agguato a quota 21. Una buona compagnia per Lautaro, che contro il Genoa potrebbe diventare il primo giocatore dell’Inter a realizzare almeno 24 gol dopo 27 partite in una singola stagione di Serie A dai tempi di Christian Vieri (24 per lui nel 2002/03).

L’ostacolo ora è una squadra imbattuta in 10 delle ultime 11 gare e con 3 clean sheet nelle ultime 7. Numeri importanti, che allontanano il Genoa dalla lotta salvezza e che rendono il club rossoblù, agli occhi di Inzaghi, un avversario da non sottovalutare. Ecco perché il turn over sarà più orientato alla precauzione che alla rivoluzione. Simone Inzaghi ritrova Acerbi e Thuram, ma solo per la panchina. Spazio quindi a Carlos Augusto con Pavard e De Vrij (Bastoni è squalificato). Poi Dumfries e Dimarco sulle fasce. A centrocampo Barella e Asllani sono sicuri di una maglia, mentre non si esclude un turno di riposo per Mkhitaryan, che nel 2020 segnò una tripletta contro il Genoa. In attacco tocca a Sanchez e proprio a Lautaro Martinez che non vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità di vincere lo Scudetto da capocannoniere. L’ultimo a riuscirci in casa interista fu Zlatan Ibrahimovic nel 2008-09 e ancor prima l’impresa in nerazzurro fu compiuta solo da Aldo Serena (1988-89), Roberto Boninsegna (1970-71), Sandro Mazzola (1964-65) e Giuseppe Meazza (1929-30 e 1937-38). Lautaro ha 23 gol, Vlahovic è secondo a 15. La sensazione è che il fuoriclasse di Bahia Blanca abbia tutti i motivi per guardare davanti a sé e non alle sue spalle. Dal 1996 (anno di introduzione del coefficiente) ad oggi solamente un argentino è riuscito a vincere la Scarpa d’oro, cioè Leo Messi (sei volte). Una motivazione in più per non abbassare la concentrazione in un campionato che sembra ormai nelle mani dell’Inter.

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