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La Juventus ribalta il Torino: anche col -15, la Champions dista dieci punti. E Pogba torna già da leader

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Juventus esultanza - Foto LiveMedia/Agostino Gemito

E’ una serata trionfale per la Juventus, forse la più bella in una stagione fin qui davvero indecifrabile e ricca di problemi e difficoltà. Tanti gli aspetti positivi, a cominciare dal fatto di aver vinto un derby, sentito forse più dai granata, ma capace di dare impulsi importanti da qui a fine stagione. 4-2 servito al Torino in una partita difficilissima contro i granata, con i bianconeri che si scoprono capaci di reagire ai gol subiti, rimontando per due volte, per poi preparare un secondo tempo arrembante in cui arrivano i gol di Bremer, l’ex di turno che esulta, e Rabiot, forse il simbolo della rinascita degli ultimi mesi, personale e di squadra.

E poi, c’è l’alto grande tema, quello dell’attesissimo – e forse ormai insperato – ritorno di Paul Pogba, accolto da un’ovazione e già leader carismatico, all’esordio stagionale il 28 febbraio. Entra negli ultimi venti minuti abbondanti e sembra già in forma, si mette in luce, vuole la palla, va a contrasto, arringa la folla. Non aspettavano altro i tifosi, non aspettava altro lui dopo i tanti malumori: ora sta a lui aiutare la squadra in questo scorcio finale di stagione in cui non è precluso ancora niente, paradossalmente nemmeno la corsa Champions col -15. La Lazio dista 10 punti, sono tanti ma non troppi, davanti ci sono solo Atalanta e Roma. Passo dopo passo, Allegri docet, ma nel giorno in cui la Juve ha depositato il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport per avere indietro quei 15 punti, è lecito sognare.

Del resto, sul campo questa squadra di punti ne ha ottenuti 50, “per non dire 52”, sottolinea lo stesso mister bianconero che ricorda in modo sibillino l’andata con la Salernitana. Questo vuol dire che disavventure giudiziarie a parte, sul campo questa Juve per il rendimento effettivo sarebbe al secondo posto in classifica in solitaria, lontana a distanza siderale dal Napoli dominatore, ma meglio di tutte le altre. E allora, nelle ultime 14 partite l’obiettivo resta quello di muoversi partita dopo partita, senza pensare troppo agli obiettivi, con la testa un po’ al campionato e un po’ all’Europa League.

Il Torino, invece, può uscire fuori da questo derby con tanti rimpianti, perché il gol subito al 45′ fa male, la traversa di Linetty che poteva valere il terzo vantaggio ancora di più, ma se l’è giocata alla pari con una squadra più forte, sembra cresciuto nell’atteggiamento e nel gioco, ma è forse ora più fragile dietro. Un bel derby, che però finisce come quasi sempre con una sconfitta: Juric può godersi una squadra a propria immagine e somiglianza, tranne Radonijc che viene ricacciato in panchina dopo 15 minuti per l’atteggiamento sbagliato. C’è voglia di puntare sempre più in alto, la parte sinistra della classifica è solo una tappa di un percorso che può portare i granata verso l’Europa. Ma bisogna fare un ulteriore step.

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