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Juventus, l’Udinese nel destino: Allegri riparte (senza coppe) da dove aveva iniziato e finito

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, Juventus - Foto LiveMedia/Francesco Scaccianoce

Le tante polemiche, i tribunali, l’azzeramento di tutti i processi, anche con l’Uefa, ma una costante, l’Udinese. Il destino della Juventus passa dal Friuli, dall’altra squadra bianconera, che sta davvero accompagnando l’Allegri 2.0 fin qui avaro di successi. Fu la prima partita del ritorno del tecnico livornese alla Vecchia Signora, fu manifesto delle difficoltà incontrate: avanti 0-2, i piemontesi si fecero rimontare 2-2 nel finale, peraltro con un gol annullato a Cristiano Ronaldo in pieno recupero, CR7 che poi se ne sarebbe andato poco dopo. Quasi due anni dopo, ancora una trasferta a nord-est, questa volta con una vittoria targata Kean, che domani non ci sarà, ma inutile perché non è valsa nemmeno l’Europa League, ma il settimo posto complice penalizzazione, settimo posto che comunque non ha regalato l’Europa più piccola dopo la squalifica dell’Uefa.

La Juventus senza coppe è una temibile rivale delle altre big anche per lo scudetto, Allegri si è nascosto un po’ in conferenza ma non c’è molto da girarci attorno. Bisogna però dare un segnale al campionato, del resto lo hanno già fatto, eccome, Napoli e Inter. Vincere sul complicatissimo campo di Udine, contro una squadra fisica e talentuosa, che ha anche fatto un buon mercato, solo così si può partire nel modo giusto. Come? Affidandosi a Vlahovic, che sembrava davvero sul punto di lasciare e che invece torna punto fermo della squadra, insieme a Chiesa, atteso dall’anno del riscatto. Con un mercato bloccato in entrata a uscita, che ha regalato soltanto Weah per rimpiazzare Cuadrado, ma a volte cambiare poco è già un successo. In attesa, e lo spera tutto l’ambiente juventino, di tre punti da incassare subito per non perdere subito terreno e non lasciare spazio già ad agosto ai primi malumori.

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