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Inter, ultima volta a secco proprio col Monza e poi una striscia record: Palladino ha un problema con le big

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi, Inter - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport

Ostacolo Monza per la capolista Inter, che vuole avere la certezza di restare in vetta in attesa del lontanissimo posticipo del martedì della Juventus, prima di volare per l’Arabia Saudita dove al posto del campionato si giocherà la Supercoppa Italiana col format a quattro squadre. Ma per provare a conquistarsi un titolo che impreziosirebbe il già ampio palmares di Inzaghi in nerazzurro, c’è la prima giornata di ritorno che come alla prima di andata, anche se il calendario ora è randomico, mette di fronte nel derby lombardo i temibili brianzoli, contro cui l’anno scorso fu raccolto appena un punto in due partite. Quest’anno, però, ma era ancora calcio d’agosto, un secco 2-0 firmato Lautaro che ha dato inizio a un girone di andata trionfale, chiuso al comando, con 48 punti e da campione d’inverno, ma senza essere riuscita a scrollarsi di dosso una squadra, quella bianconera, che pare inferiore sotto ogni aspetto, ma che resta aggrappata.

Tra l’Inter e lo scudetto c’è ancora metà del cammino, quello dello U-Power Stadium è un ostacolo certo importante, ma chi ha certe ambizioni ma può pensare di vincere da queste parti. Del resto, Palladino ha un po’ di problemi ultimamente: viene sì da una vittoria, ma in casa ha perso due delle ultime tre e ne aveva perse due nelle precedenti tredici. L’allarme – e la controtendenza rispetto allo scorso campionato – riguarda soprattutto i punti ottenuti contro le squadre delle zone alte della classifica, appena quattro sui venticinque dell’ottima classifica dei biancorossi, ha fatto peggio solo il Cagliari. In più, l’Inter segna da 27 partite di fila ed è proprio quello offensivo il tallone d’achille quest’anno di un Monza meno spettacolare ma più equilibrato: e l’ultima volta che i ragazzi di Inzaghi sono rimasti a secco in Serie A risale proprio all’incrocio del Meazza dell’anno corso contro il Monza, era aprile e da lì in avanti la maturità dei nerazzurri è cresciuta a livelli esponenziali. Il periodo non è il più brillante, l’eliminazione in Coppa Italia, poi una vittoria sofferta col Lecce, quindi il pari nell’ultima trasferta contro il Genoa e la vittoria in extremis con fortuna e polemiche sul Verona, ma l’Inter è obbligata a dare un segnale in Brianza.

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