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Derby a pari punti sinonimo di goleada: dal 6-0 al 5-1. Inzaghi travolge Pioli con l’11 e la panchina

Simone Inzaghi Inter
Simone Inzaghi - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

L’ultima volta che Inter e Milan si sono affrontate a pari punti finì con un netto 6-0 per i rossoneri. Seppur con altre dimensioni, stasera il derby a quota 9 premia l’Inter di Simone Inzaghi che travolge gli uomini di Stefano Pioli per 5-1, confermandosi in testa alla classifica con 12 punti, 13 gol fatti e 1 subito. Numeri devastanti di una squadra che si gode il punteggio pieno nelle prime quattro gare stagionali di Serie A per l’ottava volta nella sua storia, la prima dal 2019/20. Merito di un’Inter che gioca a memoria. Ma anche dei nuovi acquisti che in un meccanismo consolidato hanno saputo inserirsi con facilità. Uno su tutti, Marcus Thuram autore di una gara perfetta dal punto di vista tecnico e dei movimenti, impreziosita dalla magia che vale il 2-0. Ad indirizzare il match però è uno strepitoso Mkhitaryan che al 5′ firma l’1-0. Thuram vince il duello fisico e di velocità con Thiaw, la palla finisce a Dimarco che calcia e trova un assist involontario per il tocco sotto porta del centrocampista armeno. Il Milan è scosso e fatica a reagire, ma ci prova con un’incursione di Theo Hernandez. Nulla di fatto. E al 38′ l’Inter raddoppia con quello che già si candida a gol dell’anno. Lautaro fa scattare Dumfries, che sbaglia la rifinitura al centro per Thuram. L’attaccante francese non si perde d’animo, rientra sul destro ed esplode un siluro che si infila all’incrocio. Nessun cambio all’intervallo.

E il Milan si affida al suo fuoriclasse per tornare in partita. Giroud infila nel corridoio per Rafa Leao che a tu per tu con Sommer è freddo. L’Inter è stanca e Simone Inzaghi sfodera l’arma della panchina. Frattesi, Carlos Augusto, Arnautovic cambiano subito ritmo. L’esterno del Monza ci prova subito al 65′, ma Maignan respinge. E il 2-1 dura poco. Al 69′ Darmian sfonda sulla fascia, Lautaro controlla e appoggia verso Mkhitaryan che di destro sorprende Maignan sul suo palo con una deviazione provvidenziale. L’Inter non si ferma. Al 79′ Theo Hernandez tocca Lautaro, Sozza indica il dischetto e Calhanoglu sceglie con successo la soluzione centrale. E non è finita perché dopo la doppietta all’Ucraina, Frattesi trova il terzo gol in una settimana a San Siro. Mkhitaryan ruba palla a Chukwueze e premia il taglio in area di Frattesi che in scivolata mette alle spalle di Maignan. Togliere il posto a questo Mkhitaryan è impresa ardua, ma l’ex Sassuolo si conferma risorsa rara per la panchina. Quello che Pioli ancora non ha. Chukwueze, Okafor e Jovic ad oggi non hanno lo stesso impatto, ma la differenza si è vista anche negli 11 di partenza. Una punizione pesante prima della Champions che riscrive la classifica, relegando la vetta ad una sola squadra, quella che oggi è la più forte.

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