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De Rossi ingrana la quarta e resta in scia per la Champions, la Roma sbanca Frosinone

Roma esultanza
Roma esultanza - Foto Antonio Balasco/IPA Sport

Daniele De Rossi ingrana la quarta e dimostra che la scelta di affidargli la panchina della Roma dopo una prima metà molto negativa con Mourinho potrebbe alla fine dare i suoi frutti. Quarta vittoria su cinque partite di campionato, tutte in partite abbordabili, ma pur sempre nitide e con un chiaro cambio di passo a livello di prestazione e velleità offensive, l’unica sconfitta contro l’Inter, e chi non perde coi nerazzurri quest’anno: i giallorossi, oggi in maglia nera come a Rotterdam, sono in piena corsa per un posto Champions, ma bisognerà mantenere questo ruolino di marcia. E con il ritorno in campo di Smalling, rientrato sul terreno di gioco oggi dopo un’infinità di tempo, si può puntellare ancor meglio la retroguardia. Prima, però, ci sarà da pensare, tornando all’Olimpico dopo queste due trasferte in fila, al ritorno in Europa League, perché anche quello ovviamente è un obiettivo importante.

Allo stirpe la Roma vince il derby col Frosinone, lo 0-3 è perentorio ma non descrive perfettamente quanto visto, perché i giallorossi nel primo tempo hanno faticato e subito, sbloccandola però con una magia pura di Huijsen, che inventa un gol da trequartista e poi, lui che è un classe 2005, si mette a provocare i ciociari, con cui peraltro sembrava fatta per il trasferimento dalla Juve a gennaio. Un po’ di parapiglia, ma è oro il gol del vantaggio per una squadra che ha bisogno di certezze e non ne stava trovando più di tanto contro l’ex Di Francesco. Che a fine partita deve masticare amaro: nel secondo tempo la pericolosità dei padroni di casa va sempre più scemando e alla fine grazie ai gol di Azmoun (alla prima da titolare) e Paredes su rigore c’è una sconfitta larga, l’ennesima, che mette la classifica a forte rischio. La salvezza sembrava cosa fatta, invece ci sarà da soffrire e tanto.

De Rossi sa che bisogna migliorare: “E’ una vittoria che pesa, soprattutto per come era iniziata la partita. Il primo tempo non mi è piaciuto, ero un po’ nervoso anche per l’ammonizione di Huijsen. Era un pericolo troppo grande tenerlo in campo e così l’ho tolto. Non avevamo mia sofferto così tanto prima d’ora, le squadre non possono mangiarci così come è accaduto nel primo tempo. Ho fatto un po’ di casino io con qualche cambio di formazione, sono cose che si possono rifare, ma vanno provate. Il secondo tempo invece mi è piaciuto molto. Dobbiamo analizzare cosa è andato e cosa non è andato. Sull’esultanza Huijsen ha commesso una scemenza, ma imparerà. Gli è costata 45′ in Serie A, ma la prossima volta non la farà più”.

Non nasconde la delusione Di Francesco: “Faccio fatica a parlare di questa partita. Quando non gira non gira, come ci giriamo prendiamo uno schiaffo in questo periodo. Dispiace creare tanto e non concretizzare. Abbiamo preso gol da un difensore, che peraltro doveva venire da noi: avevamo parlato con lui. Capirà che il suo gesto è stato sbagliato, era lui che voleva venire. È un po’ una mancanza di rispetto. Risultato non bugiardo di più, ma alla fine ha sempre ragione chi vince. Per le opportunità create non possiamo meritare questo risultato. Resta rammarico, perché per un tempo abbiamo fatto una prestazione strepitosa”.

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