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Allenatori a rischio, tifosi stufi: in un clima strano, Juventus e Milan si giocano il secondo posto

Massimiliano Allegri. Juventus-Frosinone - Foto Antonio Fraioli
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

In un clima strano e surreale va in scena l’ultima grande classica di questo campionato, quella tra Juventus e Milan, entrambe in difficoltà ma con un finale di stagione diverso: bianconeri e rossoneri si giocano il secondo posto, per provare quantomeno a essere la prima delle umane alle spalle dell’Inter dominatrice. Lo fanno con i loro allenatori a rischio, ormai quasi del tutto fuori dal progetto della prossima stagione: Pioli sembra destinato all’addio dopo l’ennesimo derby perso e una stagione che di fatto è finita già a metà aprile. Da on fire a odiato dai tifosi, la gestione di questa stagione non è stata assolutamente all’altezza e la società, che per bocca di Scaroni lo aveva pure confermato, adesso valuta un progetto nuovo di zecca. Più oscura la situazione legata a Max Allegri, che in settimana nonostante la sconfitta e una partita da valori tecnici al minimo storico, è riuscito a qualificarsi per la finale di Coppa Italia. Potrebbe essere il colpo di coda del suo triennio, visto che anche in questo caso la tifoseria chiede la sua testa dopo averlo esaltato per tutto il girone di andata, anche se c’è un anno ancora di contratto per il livornese. Chiudere con un trofeo, ma anche con un secondo posto in campionato, sarebbe oggettivamente il massimo che la Juve avrebbe potuto pensare di raggiungere quest’anno: se nel carniere ci sono anche la qualificazione Champions (distante però ancora sette punti), quella al Mondiale per Club e quella alla Supercoppa in Arabia del prossimo anno, potrebbe persino spingere la società alla conferma.

Sono però cinque i punti che separano Milan e Juventus, visto che tra febbraio e marzo i rossoneri hanno ricominciato a correre e in modo inversamente proporzionale i bianconeri hanno cominciato a rallentare in modo estremamente preoccupante. Da rivale dell’Inter al crollo in campionato, dove in tutto il 2024 sono arrivate appena cinque vittorie in quindici partite, ma solo due nelle ultime dodici, con sei pareggi e quattro sconfitte che hanno cambiato volto alla stagione. Lo 0-1 dell’andata al Meazza in una partita decisa da Kean che ha fatto espellere Thiaw e dal gol da fuori di Locatelli con deviazione, era stato uno dei punti più alti dei piemontesi, che in quella fase della stagione vedevano tutto in modo diverso. Se la Juve dovesse vincere anche al ritorno, potrà prendersi sei punti su sei contro il Milan per la prima volta dal 2018/2019, e c’era proprio Allegri in panchina. Che però è reduce da due pareggi di fila e potrebbe arrivare a tre consecutivi per la prima volta in quattro anni. Probabile il clean sheet, visto che in cinque degli ultimi sei precedenti non tutte e due le formazioni hanno trovato la via del gol. Dopo nove sconfitte fuori casa di fila contro la Juventus, nelle ultime tre il Milan non ha perso e solo una volta i rossoneri sono riusciti a non uscire sconfitti da Torino in quattro trasferte di fila, erano i primi anni ’90. Ma i rossoneri sono nel momento peggiore: hanno perso tre delle ultime quattro tra tutte le competizioni e non arrivano a tre di fila da esattamente un anno. Per Pioli, infine, c’è lo strano casa delle trasferte: è la seconda per punti ottenuti lontano da San Siro alle spalle soltanto dell’Inter, ma è la quarta nella classifica del maggior numero di gol subiti fuori casa.

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