Calcio

Roberto Baggio: “Italia meritava di andare al Mondiale di diritto. Rigore Pasadena? Ormai ci convivo”

Il calcio italiano non se ne è mai andato. Abbiamo perso un Mondiale in una partita in cui meritavamo di vincere e siamo rimasti a casa. Il calcio è strano e penso che chi vince l’Europeo debba andare al Mondiale di diritto”. Così Roberto Baggio, Pallone d’Oro nel 1993, parla della Nazionale italiana e del calcio tricolore al Festival dello Sport di Trento. Poi, interrogato sul VAR l’ex numero 10 sottolinea: “Penso sia giusto, uno strumento importante per dare credibilità al calcio. In America lo fanno da una vita in tutti gli sport”, conclude.

E sui Mondiali del 1994 e lo storico rigore mandato alle stelle: “Pasadena? Non mi abbandonerà mai, ma ho imparato a conviverci. Non tirerei più quel calcio di rigore, non sono più andato in California mi è bastato quella volta, ma ho fatto comunque un bel viaggio riuscendo a realizzare quasi il sogno che avevo da bambino. Il calcio mi ha insegnato che non bisogna mai mollare nella vita, le sconfitte se sappiamo cogliere diventano il trampolino per lanciarsi. Tutte le squadre in cui ho giocato sono state importanti. Dovunque sono andato ho sempre giocato per far felici i miei tifosi. Oggi non mi interessa apparire, se posso apparire cerco di farlo quando c’è un valore”.

Infine, sul calcio di oggi: “La Fiorentina gioca bene, ha raggiunto due finali e l’allenatore, Vincenzo Italiano, mi piace tantissimo. L’anno scorso mi piaceva anche il Napoli, che ha vinto non a caso lo scudetto. Ora speriamo che Spalletti possa lavorare in pace e farci vedere magri lo stesso calcio con la Nazionale. Lautaro Martinez è il simbolo dell’Inter perché, oltre a fare gol, è su ogni palla. Un giocatore straordinario che avevo già visto nel Racing, quando era un ragazzo di 18 anni e fece tre gol in Libertadores. Inzaghi sta facendo benissimo, Pioli anche. Guardiola? Era allenatore già quando giocava, aveva già la testa. Lui è stato un fenomeno, ha rivoluzionato il calcio, ha un merito infinito. Non credo oggi ci sia uno che possa arrivare a tanto, ovunque va le sue squadre giocano a calcio”.

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