
Giuseppe Marotta - Foto Marco Canoniero/IPA
Al termine della gara costata all’Inter l’eliminazione dal Mondiale per club, sono arrivate le dure parole di Lautaro Martinez e quelle del presidente nerazzurro Beppe Marotta.
“C’è una cosa che voglio dire: qui bisogna voler restare. Il messaggio deve essere chiaro, chi vuole stare con noi resta, chi non vuole restare deve andare via. Non faccio nomi, è in generale. Noi siamo qui a fare di tutto, ma ho visto tante cose che non mi sono piaciute”. Così, senza mezze misure, il capitano dell’Inter Lautaro Martinez, intervistato da Dazn dopo il ko col Fluminense al Mondiale per club.
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“Io voglio lottare per obiettivi, perché siamo in una squadra importante che abbiamo riportato in alto. Il messaggio è chiaro, chi vuole restare per lottare per qualcosa di importante resta, chi non vuole arrivederci – ha proseguito -. Lottiamo tutti insieme, perdiamo tutti insieme. Io sono il primo responsabile come capitano. Chiedo scusa ai tifosi, un’altra sconfitta che fa malissimo, ma abbiamo lasciato tutto dentro il campo. Ora pensiamo a riposare”.
Le parole di Marotta
E a conferma di quanto detto dall’argentino, sono arrivate, al termine del match, anche le parole del presidente dell’Inter, Beppe Marotta. “Lautaro da capitano ha sottolineato alcune supposizioni e alcune verità, riferendosi a un concetto che io dico sempre. Cioè, quando un giocatore non ha più voglia di stare in una società è giusto che vada”.
“Al momento – ha precisato Marotta – nessuno ha manifestato chiaramente questa intenzione. Chiaramente forse si riferiva alla situazione di Calhanoglu, che sarà definita quanto prima e che fa parte di quelle dinamiche di fine stagione, che abbiamo sempre affrontato con calma e lucidità. E lo faremo anche stavolta. Parleremo con lui e risolveremo nel miglior modo possibile per gli interessi dell’Inter e suoi”.
“Questo richiamo da parte di Lautaro trova condivicione nella società. Deve essere lo spirito vincente che può portarci lontano. Hakan non ci ha manifestato questa situazione, ma siamo pronti ad ascoltare lui, così come tutti gli altri”, ha concluso.