Europa League

Una rimonta proibitiva e l’Europa da onorare: Roma senza turn over a Leverkusen

Daniele De Rossi
Daniele De Rossi, Roma - Foto Domenico Cippitelli/IPA Sport

Per misurare le dimensioni dell’impresa che la Roma è chiamata a tentare a Leverkusen dopo aver perso la semifinale di andata per 2-0 in casa, viene in soccorso la storia. Mai una squadra italiana è riuscita a qualificarsi dopo aver perso la sfida interna con almeno 2 gol di scarto. E negli ultimi anni solo lo United contro il Psg ci è riuscito (in Champions). Piuttosto è accaduto il contrario, cioè una squadra tedesca capace di ribaltare un largo successo di una rappresentante della Serie A. Nel 1989 l’Inter, dopo aver battuto 2-0 il Bayern in Germania, perse 3-1 a San Siro contro i bavaresi. Al contrario non mancano comunque imprese minori. Come quella della stessa Roma nel 1989 contro il Norimberga dopo la sconfitta per 2-1 all’Olimpico. O come quella del 1999, quando l’Udinese, dopo aver perso in casa 1-0 al terzo turno di Coppa Uefa, vinse in Germania 2-1 qualificandosi per la regola dei gol in trasferta. L’avversaria? Il Bayer Leverkusen di Emerson e Ballack. Oggi è tutto cambiato. Un po’ perché la regola delle reti esterne non esiste più. E un po’ perché il Leverkusen, che in quegli anni si guadagnò tra sfortuna e sconfitte il soprannome di ‘Neverkusen’, oggi è un picchiatore del calcio europeo che non sembra riuscire ad andare al tappeto. Dopo aver vinto la sua prima Bundesliga e aver raggiunto la 48esima partita senza sconfitte in questa stagione, il Bayer proverà a restare in corsa per il triplete (è in finale anche in Coppa di Germania). La quarantanovesima partita senza ko permetterebbe a Xabi Alonso di staccare il Benfica del 1965 e di scrivere il nuovo record di imbattibilità nel calcio europeo.

E le difficoltà per Daniele De Rossi non sono finite qui. Nell’ultima sfida di campionato (peraltro vinta nettamente 5-1 con l’Eintracht) il Bayer ha fatto riposare otto dei giocatori scesi in campo all’Olimpico, mentre la Roma viene da una battaglia di nervi come quella contro la Juventus di Allegri. Insomma, la parola impossibile nel calcio non esiste, ma il compito sembra davvero proibitivo per Daniele De Rossi, che rischia peraltro di fare a meno di Paulo Dybala (escluse lesioni dopo il cambio con i bianconeri). Chance in arrivo per Tommaso Baldanzi, uno dei migliori contro la Juventus. Per il resto nessun turn over. Spazio quindi a Lukaku ed El Shaarawy (che con i bianconeri ha riposato), mentre a centrocampo dovrebbe toccare a Paredes con Cristante e Pellegrini a lati. In difesa occhi puntati su Mancini al fianco di Ndicka, mentre Celik e Spinazzola sono i candidati a completare il reparto a protezione di Svilar. A loro il compito di fare la partita perfetta, con la consapevolezza che potrebbe non bastare. Il Bayer dal canto suo si sente talmente sicuro della finale al punto da aver già reso pubbliche le modalità di vendita per Dublino. La storia è dietro l’angolo per un club in credito col destino, ma sullo sfondo c’è il calcio, imprevedibile e spietato, che impone alla Roma il dovere di provarci, come nel 2018 contro il Barcellona o come nel 1984 contro il Dundee. Due partite giocate in quel caso tra le mura amiche dell’Olimpico e non in una BayArena ancora imbattuta. La storia però è mutamento, cambia volto e padrone. Come una striscia d’imbattibilità da 48 partite.

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