Europa League

Polemiche e rigori, si conferma la Siviglia League. La Roma chiude a mani vuote, Mourinho perde il suo record

Paulo Dybala
Paulo Dybala, Roma - Foto LiveMedia/Vinny Orlando

E’ andata come non doveva andare nella notte di Budapest, con l’amarezza del popolo giallorosso che arriva a due rigori dalla vittoria dell’Europa League. E invece, interra magiara si conferma la Siviglia League, la settima su sette finali, tutte negli ultimi vent’anni. Qualcosa di incredibile a livello statistico, alla fine di una partita durata 146 minuto con la chiosa della lotteria dal dischetto che distrugge il sogno di una Roma un po’ rinunciataria, certo penalizzata dall’arbitro che si perde almeno un rigore e ha una gestione pittoresca dei cartellini. Ibanez e Mancini probabilmente non dovevano essere lì a calciare dagli undici metri, ma le contingenze hanno portato a questo.

Impossibile non avere rimpianti, impossibile non recriminare. Mourinho, che sul futuro è netto e attacca la dirigenza dicendo di meritare di più, ma non si sbilancia sulle possibilità di restare o meno, se la prende con Taylor e fa i complimenti ai suoi. Ma come nel 2020 contro l’Inter, è il Siviglia (di Mendilibar, e pensare che doveva restare per un paio di mesi) a rendere ancor più amara questa competizione che l’Italia non vince dal 1999, era la Coppa Uefa, era il Parma di Malesani. Ora per i giallorossi c’è lo Spezia, bisogna vincere perché in ballo c’è ancora quantomeno la qualificazione alla prossima Europa League: andare in Conference trasformerebbe una stagione agrodolce in fallimentare.

Alla Puskas Arena di Budapest il Siviglia vince per la settima volta la competizione in una notte da dimenticare per Mancini, autore dell’autogol dell’1-1 e di uno dei due rigori sbagliati nella serie (l’altro errore di Ibanez). Una beffa per Mourinho che schiera Dybala e Spinazzola – i due giocatori in dubbio – dal 1’. L’occasione che apre il match è proprio dell’esterno azzurro con un tiro a botta sicura in area, che Bounou respinge in tuffo. Al 35’ la Roma passa in vantaggio. Cristante e Mancini recuperano palla, il difensore verticalizza subito per Dybala che a tu per tu con Bounou non sbaglia. Il Siviglia si rende pericoloso nel finale di tempo. Al 44’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un meccanismo di blocchi porta al colpo di testa in solitaria di Fernando ma la palla finisce alta. Nei sette minuti di recupero del primo tempo la squadra spagnola schiaccia la Roma nella sua area di rigore e sfiora il pari con un missile dalla distanza di Rakitic che si stampa sul palo.

All’intervallo Mendilibar manda in campo due vecchie conoscenze del calcio italiano: Suso e Lamela (ex giallorosso). È un autogol però a punire la Roma al 55’: su cross dalla destra di Navas, Mancini deposita nella propria porta nel tentativo di anticipare En-Nesyri. La Roma sfiora il gol con una mischia dopo un calcio piazzato con Abraham e Ibanez, ma la palla non entra. Al 68’ finisce la partita di Dybala, sostituito da Wijnaldum. Al 77’ il var è protagonista e cancella un rigore per un contrasto in area tra Ibanez (che tocca la palla) e Ocampos. Poco dopo l’arbitro inglese non sanziona un mani di Fernando in area. E all’83’, dopo uno schema da calcio di punizione, Belotti al volo sfiora il gol. Si va ai supplementari e nel secondo tempo, nel recupero, Smalling di testa colpisce una traversa. Il verdetto è dunque rimandato ai rigori. Mancini e Ibanez sbagliano, il Siviglia è infallibile: Montiel come al Mondiale in Qatar con l’Argentina (dopo un rigore ripetuto) manda in trionfo la sua tifoseria.

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