Champions League

Milan, il Borussia Dortmund rievoca bei ricordi: un risultato positivo per non compromettere gli ottavi

Christian Pulisic Milan
Christian Pulisic - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Sembra passata un’eternità, invece appena due settimane fa il Milan si affacciava all’esordio stagionale in Champions più ferito che mai dopo l’umiliazione nel derby, svoltando però forse proprio col Newcastle, dove arrivò sì un pareggio per 0-0, ma in cui indiscutibilmente i rossoneri avrebbero meritato di vincere. Le vittorie, tre di fila, sono poi arrivate in campionato, è cresciuto il livello della squadra, è tornato Maignan, Leao ha cominciato a carburare e a trovare giocate devastanti, e soprattutto un po’ tutti i nuovi acquisti hanno dato il loro contributo. In un girone di ferro come forse da tempo non se ne vedevano, ora, c’è la trasferta di Dortmund per la squadra di Pioli, forse l’impegno più importante se si considera il Psg fuori portata per tutte (ma sarebbe in fin dei conti un errore).

Il Borussia è una squadra forte, ricca di qualità, ma vulnerabile. Anche in casa, davanti al muro giallonero, e lo dimostra il disastro in campionato dello scorso anno con la Bundesliga persa in modo atroce. Servirà la partita perfetta, ma il Milan degli ultimissimi tempi può essere in grado di farla: del resto, è solo trovando punti in Germania che si può sperare di non compromettere la corsa verso gli ottavi, che sarebbero qualcosa di vicino a un’impresa. Non perdendo, si resta pienamente in lotta, imbattuti, con il doppio confronto col Psg che, in ogni caso, non chiuderà i giochi, mentre con un ko contro i gialloneri, questo sì, poi coi parigini non sarà possibile fare calcoli o provare a limitare i danni, pena il terzo o quarto posto assicurato.

C’è da rimpiazzare Krunic, ma Adli resta in panca, dunque vedremo Musah in cabina di regia, e c’è anche l’assenza di Loftus-Cheek che richiederà l’impiego di Pobega. La linea mediana rimaneggiata, ma davanti ecco Pulisic con Leao e Giroud, Okafor e Chukwueze pronti dalla panchina. Servirà un Milan di personalità contro una squadra che forse difetta proprio in questo, che si esalta e si abbatte con poco, ma che ha tanta qualità e coralità contro cui il compitino, Pioli lo sa bene, non può bastare. Del resto, è la Champions.

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