Stavolta Coman si è limitato a fare l’attore non protagonista. Non è servito l’ennesimo colpo basso del grande ex al Psg per uscire di scena nel più deludente dei modi. Dopo l’1-0 dell’andata targato Kingsley, il Bayern chiude nuovamente la porta e sfrutta un secondo tempo perfetto per vincere 2-0 e staccare il biglietto per i quarti di finale di Champions League. Choupo-Moting apre, Gnabry chiude. Nella prima in Europa senza l’infortunato Neymar, Mbappè e Messi deludono e alla fine l’ultimo a crederci in casa Psg è un ragazzo nato quando la Pulce giocava già il suo primo Mondiale: Zaire-Emery, classe 2006, si mette in luce con qualche spunto, ma non basta per cambiare il verso di una serata e forse di una storia. Per la quarta volta nelle ultime sei edizioni, il Psg saluta la Champions agli ottavi. Alla vigilia Nagelsmann aveva detto che “i primi venti minuti indirizzeranno la partita” e che “non penseremo solo a difendere”. Nelle motivazioni, il Bayern sembra voler subito mettere un punto alla partita e cercare in avvio il vantaggio del ko. Eppure, nei fatti l’ottava porta inviolata europea nei primi tempi in questa stagione europea è frutto anche della fortuna. Nei primi 45′ è infatti il Psg a costruire le due occasioni più pericolose: al 25′ Messi è pescato nell’area piccola, ma in caduta l’argentino non riesce a scoccare il tiro a rete e si fa murare da Sommer. Al 38′ però il portiere ex Moenchengladbach la combina grossa, Hakimi scippa palla e apre la porta sguarnita a Vitinha che calcia a botta sicura e si vede negare il gol dallo strepitoso salvataggio sulla linea di De Ligt. Alla sfortuna si aggiunge l’infortunio di Marquinhos, non al meglio nel riscaldamento e costretto ad alzare bandiera bianca alla mezz’ora. L’unico acuto del primo tempo del Bayern è un tiro al 32′ di Musiala, ma Donnarumma inaugura la serata con una parata che fa bene al morale dopo l’errore dell’andata.
In ogni caso è l’equilibrio a regnare sovrano. Quattro i tiri per i padroni di casa contro i cinque del Paris. Col 52% sono gli ospiti a prevalere nel possesso palla, ma nella ripresa cambia tutto. Galtier perde anche Mukiele e fa entrare El Chadaille Bitshiabu, classe 2005. Il Bayern prende in mano la partita e non la lascia più, concedendo le briciole ai parigini. Al 52′ il Var nega un gol ai tedeschi per un fuorigioco attivo di Muller sulla spizzata vincente di Choupo-Moting. La rete dell’1-0 è rinviata al 61′. Da Donnarumma a Verratti, c’è sempre un italiano nel banco degli imputati dell’eliminazione del Psg. L’azzurro perde palla sulla pressione di Muller e Goretzka, la palla finisce sui piedi di Choupo-Moting che da due passi non perdona Donnarumma. La reazione degli ospiti è affidata ai calci piazzati e al carisma dell’uomo in campo con più trionfi di tutti: Sergio Ramos di testa deve prima arrendersi ad un miracolo di Sommer (64′) e poi ad una questione di centimetri dal primo palo (83′). Ma i parigini si affidano anche al fervore dei suoi talenti. La pietra tombale sulle speranze del Psg la mette Davies che con una diagonale difensiva perfetta spegne sul nascere il rigore in movimento che il 2006 Zaire Emery aveva confezionato per il 2002 Ekitike. E sul ribaltamento di fronte arriva il 2-0: Cancelo guida il contropiede e serve Gnabry che da posizione favorevole batte Donnarumma. Nel recupero Orsato cancella per fuorigioco la gioia del gol al rientrante Sadio Mane. L’Allianz Arena, esultante da minuti, nemmeno se ne accorge.