
Alexander Ceferin - Foto Mike Egerton PA Wire/PA Images / IPA
Il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, non ha usato mezzi termini nel commentare lo stato degli impianti calcistici italiani. In un’intervista rilasciata a SportMediaset ha infatti definito le infrastrutture del nostro Paese come una vergogna, sottolineando il paradosso di una nazione con una tradizione calcistica gloriosa ma con stadi non all’altezza dei grandi Paesi europei. “Tra le nazioni calcisticamente più importanti, l’Italia ha nettamente le peggiori infrastrutture. E sono stanco di sentire solo parole su questo tema. I club hanno bisogno di sostegno, da parte del governo, dei comuni e anche da investitori privati. È tempo di passare all’azione, perché la situazione è davvero grave“, ha affermato Ceferin, partendo dalla recente esclusione di San Siro come sede per una futura finale di Champions.
Nonostante le criticità, Ceferin mantiene la fiducia in vista dell’Europeo del 2032: “Non sono ancora preoccupato. Credo che anche il governo ora abbia capito che deve intervenire. Ho piena fiducia in Gabriele Gravina, mio primo vicepresidente: farà di tutto per colmare il gap. Sono sicuro che l’Italia sarà pronta per ospitare Euro 2032“.

Ceferin sulla Champions League
Ceferin si è poi detto molto soddisfatto del nuovo formato della Champions League, introdotto in questa stagione: “È stata un’annata straordinaria, con partite spettacolari e un livello di competitività altissimo. L’ultima giornata della fase a gironi è stata emozionante, con grandi squadre a rischio eliminazione, come il PSG, oggi in semifinale. Penso che anche i critici più ostinati abbiano capito il valore del nuovo sistema. Se poi lo ammettono o meno, è un altro discorso“.
Il numero uno della Uefa ha anche elogiato il cammino dell’Inter: “Sta disputando una stagione di altissimo livello. È una squadra esperta, ben allenata e con una solida identità tattica. Non mi sbilancio prima del match, ma avevo previsto che sarebbero arrivati lontano“.

Regolamento e calendario
Parlando di Var, Ceferin ha riconosciuto che restano problemi da risolvere, soprattutto sulla chiarezza delle regole: “Il Var è uno strumento utile, ma persino io a volte mi lamento delle sue decisioni. Sul fuorigioco, per quanto impietoso possa sembrare, è giusto annullare un gol per tre centimetri. Ma sul fallo di mano, nessuno capisce davvero cosa sia e cosa non sia. Per il momento, comunque, non è prevista una comunicazione pubblica delle decisioni“.
Infine ha toccato il tema della sostenibilità del calendario calcistico: “È talmente pieno che non possiamo aggiungere altre partite. I club vogliono più gare per aumentare i ricavi, ma così i giocatori si infortunano di più. È un circolo vizioso. Se le società fossero più solide finanziariamente, non servirebbero così tanti incontri”. A questo proposito ha espresso perplessità sul Mondiale per club: “Un torneo che finisce cinque settimane dopo la stagione potrebbe avere un impatto serio sulla salute dei giocatori. Vedremo“.