Calcio

Abodi: “L’Europeo 2032 non risolverà il problema degli stadi”

Andrea Abodi
Andrea Abodi - Foto LiveMedia/Alessio Marini

A tutto Andrea Abodi. Il Ministro dello Sport ha parlato di tutti i vari settori che contorniano le attività sportive incentrado il discorso su due argomenti cari a tutti gli italiani: l’Europeo che si giocherà nel 2032 anche nella nostra Italia e, per tornare ancora di più al passato recente, al trionfo dei ragazzi della Coppa Davis di tennis.

Sugli stadi: “Noi abbiamo bisogno dell’appuntamento. Nel 2026 verranno scelti i 5 stadi che parteciperanno alla manifestazione, ma non è che risolviamo il problema degli stadi italiani con questi Europei“. Lo ha detto Abodi, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, parlando del problema stadi in Italia. Poi, facendo un bilancio, Abodi sottolinea che “Tre più o meno stanno a posto e sono Roma, Torino e Milano. Dovranno essere scelti altri due stadi ma non dovrà essere concentrata l’attenzione solo su questi. Anche quelli che non saranno scelti dovranno andare avanti perchè soldi non ce ne sono e tante sono le priorità sociali. Bisognerà usare tutti gli strumenti possibili; c’è un tavolo tecnico e gli strumenti devono consentire al privato di raggiungere l’obiettivo. Wembley ha una storia infinita, in italia sarebbe stato messo sotto sequestro conservativo e invece è stato abbattuto e ricostruito. Firenze è un fatto di specie, mi auguro si trovi una mediazione perché il privato deve essere messo in condizione di intraprendere la propria azione. Un club non si tiene in piedi con i diritti tv, lo stadio è centrale e il pubblico ha bisogno di un luogo accessibile con servizi adeguati, intelligente tecnologicamente e rispettoso delle regole“.

Poi un cenno importante al trionfo dei ragazzi della Davis: “C’è una combinazione di talenti che si è manifestata in campo ma che si è arricchita attraverso l’esperienza che è maturata attraverso le sconfitte e consolidata con spirito di squadra consentendo ad ognuno di dare il massimo anche da parte di chi non era in campo, come Berrettini, che ha comunque fatto squadra. Questa è una squadra che può fare tanto anche fuori dall’ambito sportivo“.Poi parlando di Sinner sottolinea come “Qualche mese fa è stato oggetto di critiche perché aveva preso atto delle sue difficoltà fisiche capendo che tirando troppo la corda avrebbe pregiudicato la sua presenza alle Finali Atp e alla Coppa Davis. Quella scelta gli ha dato ragione. In quell’occasione ho scoperto la persona e non solo l’atleta. Questo ragazzo, anche dopo un incontro impegnativo, mi sono accorto che diceva cose speciali“.

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