Atletica

Mondiali atletica indoor Glasgow 2024: Fabbri bronzo nel peso, Gerevini e Weir ai piedi del podio

Leonardo Fabbri
Leonardo Fabbri - Foto di GRANA/ FIDAL FIDAL

La prima medaglia per l’Italia ai Mondiali indoor di atletica leggera 2024, in corso di svolgimento a Glasgow, porta la firma di Leonardo Fabbri. L’azzurro ha concluso al terzo posto la finale del getto del peso, conquistando così un prestigioso bronzo. Decisivo il primo lancio da 21.96, che ha regalato a Fabbri il gradino più basso del podio, dal quale non si è più schiodato. Nonostante il bel risultato, l’atleta toscano non ha festeggiato bensì si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nell’intervista ai microfoni Rai: “C’è stato un po’ di nervosismo nei giorni prima della gara: né a me né a Zane (Weir, ndr) hanno accettato il peso. C’è qualcuno che continua a fare record del mondo con lanci non validi e a noi ci rompono le scatole con queste sciocchezze. Abbiamo dovuto lanciare con un peso che non era nostro e siamo stati bravissimi“. Fabbri ha poi aggiunto: “Oggi era molto difficile. Indoor sono un po’ svantaggiato perché lancio sempre a destra, ma va bene. E’ una tappa di passaggio per Parigi“.

Podio sfiorato invece da Zane Weir, partito male per poi migliorarsi e ottenere un notevole quarto posto, con tanto di primato stagionale (21.85). “Sono emozionato per Parigi, è il mio obiettivo. Mi sento molto bene, ma il livello di questo sport è altissimo in questo momento. Stasera però non ho fatto abbastanza” ha detto il 28enne.

Serata agrodolce per Chituru Ali, capace di staccare il pass per la finale dei 60 metri maschili grazie a uno strepitoso 6.53, primato personale nonché quarta prestazione italiana di sempre indoor. Purtroppo, però, a causa di un infortunio rimediato non ha potuto giocarsi le proprie carte in finale ed ha chiuso in ultima posizione. “Nel riscaldamento prima della finale avevo crampi dappertutto. Ho comunque provato, ma quando ho sentito i primi segnali non ho voluto rischiare. Non ero in grado di correre. Sono dispiaciuto perché si poteva limare qualcosina visto che mi sentivo bene. Già in semi però avevo avuto dei segnali. Ci ho provato, ma non è andata. Adesso mi concentrerò sulla stagione outdoor” ha spiegato.

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“Quasi podio” per Sveva Gerevini, più vicina che mai alla medaglia di bronzo nel pentathlon femminile ma costretta ad arrendersi proprio nell’appuntamento finale, ovvero gli 800 metri. Nonostante il record italiano, Gerevini si è dovuta inchinare all’olandese Doekter, che l’ha preceduta scippandole così il bronzo. “Non sono soddisfatta. Ci credevo tanto nella medaglia di bronzo, l’ho sognata e l’ho sperata. Pensavo che oggi fosse il giorno giusto per ripagare tutti i sacrifici, ma non è arrivata. Ho dato il 110% e spero che questo quarto posto mi dia punti ranking per coronare il mio sogno che sono le Olimpiadi“. ha detto ai microfoni Rai.

Niente da fare purtroppo per Giulia Aprile, che non è riuscita a qualificarsi per la finale dei 1500 metri femminili. L’azzurra ha chiuso al settimo e ultimo posto la sua batteria in 4:20.21. “E’ stata una stagione bellissima in cui mi sono tolta molte soddisfazioni. Non mi aspettavo una gara del genere. Ho cercato di stare davanti, ma le altre hanno più esperienza – mentre per me era il primo Mondiale – e negli ultimi 600 metri non ne avevo più” ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport.

Infine, per quanto riguarda le medaglie, a festeggiare sono gli Stati Uniti. Nel getto del peso ha trionfato Ryan Crouser, capace di mettere a referto il record dei campionati (22.77). Argento al neozelandese Tom Walsh. Addirittura doppietta a stelle e strisce invece nei 60 metri, con Christian Coleman che ha trionfato stabilendo il primato mondiale (6.41), davanti al connazionale Noah Lyles. Sul gradino più basso del podio il giamaicano Ackeem Blake. Infine, nella finale femminile del salto in alto, Nicola Olyslagers ha vinto il duello con Jaroslava Mahuchikh, saltando al terzo tentativo la misura di 1.99. Nonostante l’ucraina fosse stata perfetta fino a quel momento, sono arrivati tre errori che le sono costati l’oro. Terza piazza (e bronzo) infine per la slovena Lia Apostolovski.

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