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Il legame tra cannabis e mondo dello sport

Pallone Champions League femminile
Pallone Champions League femminile - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

Dal momento che il nostro Paese possiede una legislazione ancora piuttosto proibizionista nei confronti della cannabis e di tutti i prodotti ad essa legati, quando si parla di questa pianta si tende a pensare al suo uso ricreativo illecito oppure ai tanti prodotti legali da collezione disponibili da alcuni anni in seguito alle piccole timide aperture in questo ambito.

Pensiamo ad articoli come la cosiddetta canapa legale, quella ad alto contenuto di CBD. Oppure alle semenze di marijuana, liberamente vendibili in varie tipologie come i semi femminizzati di Sensoryseeds, shop italiano noto tra gli appassionati di collezionismo di tali prodotti.

Ma, al di là di questi temi, in pochi pensano alla cannabis come sostanza potenzialmente interessante per gli atleti. Almeno, questo avviene in Italia, mentre in altri Paesi, specialmente negli USA, gli sportivi si stanno avvicinando sempre di più a questa pianta per i presunti effetti positivi che sembra avere secondo alcuni. In questo articolo approfondiremo il crescente connubio tra cannabis e sport.

L’uso nascosto ma diffuso della cannabis tra gli sportivi (americani e non solo)

La squalifica risalente a qualche anno fa della velocista statunitense Sha’Carri Richardson, risultata positiva al THC, ha riacceso il dibattito sugli effetti della marijuana in ambito sportivo.

A tal riguardo è bene evidenziare che la cannabis è ancora inserita nella lista delle sostanze proibite dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA) e la letteratura scientifica non la descrive come una sostanza che migliora le prestazioni fisiche. Tuttavia, molti atleti, specialmente negli USA, la utilizzano, come evidenziato da ricerche specifiche.

Un libro di Josiah Hesse, “Runner’s High”, esplora una cultura nascosta dell’uso di marijuana tra gli sportivi professionisti. Molti atleti intervistati da Hesse hanno riferito benefici come la riduzione dell’ansia e dello stress, e una maggiore concentrazione sulle loro attività. Alcuni di loro, inoltre, sembrano utilizzarla per stimolare l’appetito, recuperare da allenamenti intensi, ridurre il dolore e migliorare il sonno. Ma cosa c’è di vero?

Gli effetti della cannabis sulle prestazioni sportive e sul benessere degli atleti

Studi recenti hanno esaminato l’effetto della cannabis sulle prestazioni fisiche e, se ci limitiamo al discorso “questa sostanza aumenta davvero la capacità di concentrarsi e di avere migliori risultati?”, la risposta non è chiara.

Nel tiro a segno e nel tiro con l’arco, sport che richiedono concentrazione e rilassatezza, per fare un esempio, sembrerebbe che la marijuana possa influire in modo da dare un vantaggio all’atleta. Tanto è vero che in queste discipline è proibita proprio a causa delle sue proprietà sedative e ansiolitiche.

Tuttavia, non ci sono prove concrete che la cannabis migliori le prestazioni in tanti altri sport, come la corsa o il ciclismo. Ad ogni modo, la ricerca sulle potenziali interazioni tra cannabis e attività fisica è ancora in corso.

E i dati più interessanti al riguardo li abbiamo non tanto per le sue presunte capacità di migliorare le prestazioni, quanto per i potenziali benefici nell’aiutare gli atleti a dormire meglio e ridurre il dolore, naturalmente un discorso che si intreccia con la necessità di ulteriori studi sul rapporto rischi-benefici.

Cannabis e sport: quali sono le controindicazioni e i rischi associati?

Uno dei principali rischi è la compromissione delle capacità cognitive e motorie. La cannabis può alterare la percezione, la coordinazione e la reazione, fattori cruciali in molti sport. Questo può aumentare il rischio di infortuni, specialmente in discipline ad alta intensità o che richiedono precisione.

Un altro rischio significativo è quello legato al doping. Molte organizzazioni sportive, compresa la già citata Agenzia Mondiale Anti-doping (WADA), hanno inserito la cannabis nella lista delle sostanze proibite. Gli atleti che vengono trovati positivi al THC possono affrontare squalifiche, penalità e potenziali danni alla loro reputazione.

Inoltre, l’uso regolare di marijuana sembra poter influire sulla motivazione e sull’etica del lavoro di un atleta. Alcune ricerche suggeriscono che un consumo eccessivo può portare a una diminuzione della motivazione, che potrebbe influire negativamente sull’allenamento e sulle prestazioni.

Infine, è essenziale considerare gli effetti a lungo termine dell’uso della cannabis. Anche se la ricerca è ancora in corso, e non ci sono risultati schiaccianti in un senso o nell’altro, alcuni studiosi ritengono che l’uso prolungato può avere impatti sulla salute mentale e fisica, una caratteristica che potrebbe compromettere la carriera di uno sportivo.

Il CBD nello sport

Mettendo da parte il discorso marijuana, la cannabis ad alto contenuto di THC, c’è un’altra varietà che sta attirando interesse tra gli sportivi: la canapa light, caratterizzata dall’assenza di effetti stupefacenti e da un alto contenuto di CBD (cannabidiolo).

Questa molecola sembrerebbe in grado di apportare alcuni interessanti benefici psicologici. La resilienza mentale è fondamentale per superare i limiti nelle prestazioni sportive, e la cannabis legale potrebbe avere un ruolo in questo contesto.

Una delle principali aree di interesse è l’effetto del CBD sulla funzione cognitiva. Alcuni studi hanno indicato che il cannabidiolo potrebbe avere un impatto positivo su vari aspetti, tra cui il sonno, il controllo del dolore, la termoregolazione, l’ansia da prestazione sportiva e lo stress.

Tuttavia, è essenziale sottolineare che, anche in questo caso, le ricerche attuali sono ancora preliminari e a volte inconsistenti. Sebbene ci siano indicazioni che il CBD possa offrire una serie di effetti benefici per gli atleti, la comunità scientifica sottolinea la necessità di ulteriori studi clinici controllati per confermare questi risultati.

Inoltre, è fondamentale che gli atleti siano consapevoli delle regolamentazioni antidoping e delle possibili tracce di THC nei prodotti a base di CBD.

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