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Wimbledon 2023, Svitolina sogna la favola a lieto fine: Vondrousova è il penultimo ostacolo

Elina Svitolina Wimbledon
Elina Svitolina - Foto LiveMedia/Antoine Couvercelle/DPPI

Il sogno di Elina Svitolina è più vivo che mai, a Wimbledon è a una sola vittoria di distanza dalla sua prima finale slam. Il che sarebbe abbastanza curioso, considerando che nella prima fase di carriera pre-maternità non ci è mai riuscita, nonostante una stabile presenza ai pianti alti della classifica e numerosi titoli a livello WTA. Una Svitolina che avevamo lasciato un po’ in difficoltà nel periodo che ha preceduto la gravidanza che l’ha costretta a fermarsi un anno.

E invece la nascita della piccola Skai e la voglia di lottare per il suo Paese sembrano aver donato alla tennista di Odessa quella linfa e soprattutto quella serenità e determinazione che prima era spesso mancata negli appuntamenti importanti. Penso che la guerra mi abbia reso più forte mentalmente. Ora non vivo le situazioni difficili come un disastro perché ho capito che ci sono cose peggiori in questa vita. Ora sono più calmaa. Da quando ho ripreso a giocare ho pressioni diverse. È chiaro che voglio vincere, ma mi avvicino alle cose in modo leggermente diverso. Avere un figlio e la guerra sono due cose che hanno mi ha reso una persona diversa”, ha dichiarato in questi giorni.

L’ex numero tre del mondo è tornata in campo solamente tre mesi fa e ad inizio maggio era ancora fuori dalle prime 500. Ora la ritroviamo in semifinale ai Championships, beniamina del pubblico londinese. Si tratta della seconda semifinale in questo torneo dopo quella raggiunta nel 2019, quando venne sconfitta dalla futura vincitrice Simona Halep. Ma questa volta potrebbe andare in modo diverso, sembrano esserci tutti gli elementi per la scrittura di una favola sui prati di Church Road. Un cammino di quelli tosti, iniziato con il successo su Venus Williams e proseguito sconfiggendo una dopo l’altra Mertens, Kenin, Azarenka e Swiatek. Ovvero quattro tenniste in grado di vincere trofei slam in singolare e un’altra che è stata top-20 e ha conquistato numerose prove major in doppio. Oltre al già citato precedente di Wimbledon 2019, Elina si è fermata al penultimo atto di uno slam in un’altra occasione, sempre nello stesso anno, quando a New York dovette arrendersi piuttosto nettamente a Serena Williams.

Ora, c’è la possibilità di fare la storia e il prossimo ostacolo è Marketa Vondrousva. Sembra che il tennis ceco in modo ciclico sia in grado di far emergere un po’ a sorpresa una sua rappresentante nelle fasi finali di tornei di questo livello. Ma questi palcoscenici sono certamente nuovi per la classe ’99, la quale può vantare una finale al Roland Garros quando aveva appena vent’anni. Vero, la continuità non è mai stata il suo forte, considerando che in altri venti prove dello slam giocat fino a pochi giorni fa era al massimo riuscita a raggiungere un paio di volte gli ottavi di finale. Ma nel suo palmares c’è anche un argento olimpico conquistato a Tokyo pochi mesi prima che un infortunio la mettesse ko per un periodo abbastanza prolungato. Ha dovuto ricominciare quasi da zero lo scorso autunno e – come la sua avversaria odierna – non ha poi impiegato molto per tornare ad alti livelli.

Le due si sono affrontate l’ultima volta proprio in semifinale ai Giochi in Sol Levante con una vittoria netta della ceca, anche in quel caso contro una Svitolina che avvertì in modo importante la pressione di una partita che finì per giocare malissimo. L’ucraina, che era quarta testa di serie del tabellone, riuscì in ogni caso a portare a casa una medaglia, sconfiggendo poi Elena Rybakina nella finale per il bronzo.

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