Editoriali

Quarto posto? No, ecco perché la Juventus deve lottare per lo Scudetto

Massimiliano Allegri Juventus
Massimiliano Allegri - Foto LiveMedia/Gianluca Ricci

“Ci sono tre squadre che vogliono vincere lo Scudetto. Noi non è che non abbiamo l’ambizione, ma abbiamo il desiderio di lottare per lo Scudetto. La cosa importante è partecipare alla Champions il prossimo anno, l’obiettivo è il quarto posto”. Massimiliano Allegri da inizio stagione ha tracciato la linea, una strada comunicativa diversa rispetto agli scorsi anni. L’obiettivo della Juventus, secondo il tecnico livornese, è quello di giocare la Champions League l’anno prossimo, quindi di arrivare a fine anno tra le prime quattro. Un obiettivo che però stride con il Dna del club più titolato d’Italia e con più tifosi in assoluto nella penisola.

Soprattutto in un anno nel quale Vlahovic e compagni dovranno giocare solamente il campionato, con l’eccezione Coppa Italia che però in tutto potrebbe portare via energie solamente per cinque partite in caso di finale, e con una partita alla settimana (ci sarà un solo turno infrasettimanale a settembre e poi stop). Il quarto posto è un obiettivo economico, non è un obiettivo sportivo e né tantomeno può interessare molto ai tifosi della Juventus che vogliono vedere la propria squadra vincere. Per di più se negli ultimi due anni di Allegri sono arrivati zero trofei, tanti passi indietro a livello di gioco, e risultati ai minimi storici (la Champions League dello scorso anno è stata la peggiore della storia della Juventus).

Napoli, Inter e Milan sicuramente sono avversarie forti. Nessuno lo mette in dubbio. Ma nel corso della stagione saranno impegnate su più fronti, con Napoli e Inter che dovranno anche andare a giocare la Supercoppa in Arabia Saudita, e potrebbero giocare anche 12-13 partite in più rispetto alla Juventus. I bianconeri arriveranno al rush finale molto più riposati sia fisicamente che mentalmente. E con una rosa forte. Con giocatori Nazionali di tutto il mondo: da Danilo a Bremer senza dimenticare Rabiot, Vlahovic, Chiesa, Kostic, Szczesny, Locatelli. Giocatori titolari nelle loro rispettive Nazionali. Il mani-avantismo comunicativo di Allegri è propedeutico a quello che potrà accadere a fine maggio: se la Juventus arriverà seconda, terza o quarta lui potrà dire di aver centrato il risultato. Se vincerà lo Scudetto avrà fatto qualcosa di eccezionale. Per carità, ognuno è libero di poter scegliere la propria strategia comunicativa. Ma all’ambiente juventino e ai tifosi, dopo anni di vacche magre, interessa vincere. O quantomeno lottare per vincere. E con questa squadra Massimiliano Allegri, tecnico più pagato della Serie A per distacco, ha il dovere quantomeno di provarci. E non di nascondersi. 

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