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Australian Open, day 2: Cobolli da impazzire, bene Musetti e Paolini. Murray, è un addio?

Flavio Cobolli
Flavio Cobolli - Foto Mattia Martegani

Convinto di entrare nel main draw, è rimasto fuori di un solo posto ed ha dovuto giocare le qualificazioni. Le ha quindi superate con autorevolezza, senza perdere neppure un set, ma è stato sorteggiato contro Nicolas Jarry, diciottesima testa di serie. Un match ai limiti del proibitivo, contro un avversario molto più esperto e con un’arma estremamente importante su questa superficie come il servizio. E cos’ha fatto? Ha vinto in 5 set, alla sua prima partita alla distanza (escludendo quella con Alcaraz a Parigi), rimontando da 3-5 nel parziale decisivo, con il pubblico contro. Tutto questo è Flavio Cobolli, che a Melbourne ha ottenuto la vittoria più prestigiosa della sua carriera, la prima a livello slam e la prima contro un top 20 (e anche top 50). Giornata da ricordare per il tennista romano, che dimostra di meritare un piazzamento quantomeno tra i primi 100 al mondo. E ora guai a smettere di sognare: il secondo turno contro il russo Kotov è sicuramente complicato ma anche alla portata. E questo Flavio non parte affatto battuto.

Le altre due vittorie azzurre di giornata erano invece attese e, per quanto non scontate, sono comunque meno sorprendenti ma non meno celebrate. Lorenzo Musetti ha piegato in quattro set il francese Bonzi, vincendo la prima partita della sua carriera a Melbourne e approdando al secondo turno. Bravo l’azzurro soprattutto a girare il secondo set, vincendolo al tie-break dopo esser stato sotto di un break ed aver salvato tre set point. Musetti, che ha potuto contare sul talismano Alino Diamanti (ex calciatore e grande appassionato di tennis che da tempo fa base in Australia), troverà adesso un altro francese, ma più giovane di lui: il classe 2004 Luca Van Assche. Altra partita sulla carta da vincere, ma da non sottovalutare.

Applausi anche per Jasmine Paolini, che ha superato con grande brillantezza l’ostacolo Shnaider, giovane tennista russa molto insidiosa ma incapace di impensierire la numero uno d’Italia. 6-3 6-4 il punteggio in favore della toscana, anche lei al primo successo in carriera a Melbourne. Sulla sua strada ora la veterana Maria in un confronto non impossibile. Eliminata purtroppo Sara Errani, che si è arresa per 6-4 6-3 alla qualificata Hunter ma non perde l’entusiasmo: “Voglio godermi questa stagione e provare a qualificarmi per Parigi 2024 in doppio con Jasmine”.

E per quanto riguarda i non italiani? Le luci dei riflettori sono puntate su Andy Murray, il quale ha rimediato un ko molto doloroso per mano di Etcheverry, vittorioso con un netto 6-4 6-2 6-2. Un risultato che fa inevitabilmente pensare il britannico, affranto in conferenza stampa e consapevole che questo potrebbe esser stato il suo ultimo Australian Open. Parlare di ritiro è ancora prematuro e soprattutto irrispettoso finché non sarà proprio Sir Andy a tirare fuori l’argomento. Inevitabile, però, chiedersi se valga la pena o meno stare lontano dalla propria famiglia per un intero mese per perdere due partite su due in Australia. La passione di Muzza è ammirevole e l’augurio è quello di vederlo in campo il più a lungo possibile; le perplessità, volente o nolente, però sorgono.

Buona la prima per Medvedev, che è partito a rilento contro il qualificato Atmane ma poi ha ristabilito l’ordine prima che il francese si ritirasse per crampi. Un set lasciato per strada anche da Stefanos Tsitsipas, ma anche lui ha alzato il ritmo ed ha polverizzato Bergs. Successi in tre set per Hurkacz e Shelton, mentre l’avversario di Arnaldi sarà De Minaur, il quale ha beneficiato del ritiro di Raonic.

Tra le donne, invece, non ha deluso le aspettative il big match Garcia-Osaka, vinto dalla francese per 6-4 7-6. Entrambe le giocatrici hanno servito molto bene (24 aces complessivi) e la sfida si è decisa su pochi punti, ma proprio nei momenti chiave Garcia è stata molto più fredda e cinica ed ha avuto la meglio. Applausi comunque per la giapponese, che può guardare al prosieguo della stagione con ottimismo: l’unica cosa che davvero le manca è il ritmo partita, ma visto il suo fitto calendario lo ritroverà rapidamente. Tutto facile per Coco Gauff e Ons Jabeur, che hanno perso rispettivamente 3 e 4 games, mentre ha subito una stesa notevole la campionessa di Wimbledon Vondrousova, travolta da Yastremska per 6-1 6-2.

Infine, nell’ultimo match di giornata, terminato dopo l’una di notte locale quando gran parte di Melbourne già dormiva, Felix Auger-Aliassime ha piegato Dominic Thiem al quinto set, dopo cinque ore di gioco. Il canadese, avanti 6-3 7-5 6-6 (5-2 nel tie-break), si è complicato inspiegabilmente la vita ma è comunque riuscito a portare a casa il match, tirando un enorme sospiro di sollievo. Segnali molto positivi anche da parte di Thiem, che ha dimostrato come, almeno dal punto di vista fisico, sia a posto.

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