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Australian Open 2024, day 4: bene Sinner, benissimo Cobolli. Delusione Musetti, Djokovic bravo e fortunato

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto CHINE NOUVELLE/SIPA/2401170911

Day 4 agrodolce per il tennis italiano a Melbourne, dove si è disputata la prima metà degli incontri di secondo turno. La certezza è rappresentata dal solito Jannik Sinner, che mentre i diretti concorrenti per il titolo continuano a faticare o perdere set, lui avanza spedito. Dopo il successo all’esordio contro van de Zandschulp, è arrivata un’altra vittoria ai danni di un olandese, il qualificato de Jong. Tutto facile per Jannik, capace di imporsi con un triplo 6-2.

Match mai in discussione tanto che non se n’è quasi parlato: ci si è invece concentrati sul gesto di sportività del classe 2001, che ha invitato l’avversario a servire nuovamente la prima quando è squillato un telefono a disturbarlo, ma anche sulle dichiarazioni a fine match. Sinner ha infatti scherzato dicendo che il suo sogno sarebbe quello di avere il fisico di Mitch di Baywatch e gli utenti si sono scatenati sui social.

Il suo torneo vero e proprio deve però ancora iniziare e, salvo sorprese, bisognerà attendere ancora un po’ dato che al terzo turno l’azzurro se la vedrà contro un altro avversario innocuo come Sebastian Baez, testa di serie #26 e sconfitto nell’unico precedente. Guai a pensare già agli ottavi (dove peraltro non potrà incontrare Tiafoe, in crisi e sconfitto da Machac), ma è inevitabile che – anche in virtù delle aspettative – sia ancora presto per dare un giudizio del torneo di Sinner.

Chi invece può già essere enormemente soddisfatto del suo percorso a Melbourne è Flavio Cobolli, scatenato e capace di stabilire un record, diventando il primo italiano a raggiungere il terzo turno nell’Happy Slam partendo dalle qualificazioni. Dopo lo splendido successo su Jarry all’esordio, il romano si è ripetuto contro il russo Pavel Kotov, ribaltando ancora una volta il pronostico. Il timore che potesse accontentarsi c’era, invece Flavio ha dimostrato di avere una gran fame di vittoria ed ha reso ancora più speciale questo torneo delle prime volte, che potrebbe regalargli addirittura l’ingresso tra i primi 80 del mondo. Contro Alex De Minaur sarà veramente dura (chiedere ad Arnaldi), ma perché smettere di sognare?

Le note dolenti di giornata sono invece lo stesso Arnaldi, battuto in un match a senso unico (6-3 6-0 6-3) da De Minaur sul quale non vale neanche la pena dilungarsi – “Non sono praticamente sceso in campo” ha sintetizzato Matteo in conferenza stampa – e Lorenzo Musetti. Il carrarino ha ceduto il passo a Van Assche per 3-6 6-3 7-6 3-6 0-6, subendo una sconfitta estremamente preoccupante che solleva molti dubbi.

Lo scetticismo c’era già dopo il successo del primo turno contro Bonzi (arrivato nonostante le solite difficoltà), ma questo ko contro un avversario più giovane e meno inesperto di lui non lascia ben sperare, soprattutto per com’è maturato. Musetti è apparso molto nervoso – chi ha guardato il match non avrà faticato a sentire delle bestemmie – e soprattutto troppo passivo, lasciando l’iniziativa all’avversario, di fatto consegnandosi, e relegandosi a fondo campo. Persino peggiore il crollo verticale nel finale, in cui si è disunito dopo aver perso un game per via di un paio di nastri sfavorevoli ed ha ceduto ben dieci giochi di fila. Un torneo molto negativo per Musetti, chiamato ad invertire la rotta al più presto visto che i risultati parlano chiaro: non vince due match consecutivi dall’Atp di Chengdu dell’anno scorso (ovvero otto tornei fa, escludendo la Coppa Davis).

Non solo italiani, ma anche tanti altri giocatori sono scesi in campo in questo mercoledì a Melbourne inizialmente caratterizzato dalla pioggia. Gli occhi erano inevitabilmente puntati sulla Rod Laver Arena, dove Novak Djokovic affrontava il beniamino di casa Popyrin. Il match è stato molto simile a quello contro Prizmic: primo set vinto in scioltezza, secondo perso di misura, terzo vinto a fatica e quarto chiuso con relativa facilità. Rispetto alla sfida contro il croato, Nole ha trascorso in campo un’ora in meno ma allo stesso tempo ha rischiato molto di più poiché nel terzo set si è trovato sotto 4-5 0-40 ed ha dovuto annullare ben quattro set point.

Qui è stato bravo e fortunato, sia perché il suo avversario ha commesso qualche errore sia perché lui stesso ha alzato il livello, in particolare sull’ultima chance servendo una seconda pazzesca e poi pizzicando la riga. Nel complesso non si può dire che Djokovic abbia convinto – anche perché è la prima volta in carriera che perde un set sia al primo che al secondo turno dell’Australian Open – ma comunque è ancora presto per sbilanciarsi. Da segnalare anche il battibecco con uno spettatore che lo provocava nel quarto set. Inizialmente il serbo gli ha intimato “Vieni a dirmelo in faccia“, mentre dopo aver convertito il match point gli ha esultato in faccia, lanciando un urlo poderoso. Al prossimo turno non dovrebbe avere problemi contro Etcheverry (che pure ha battuto Murray e Monfils), ma ci si può fidare di questo Nole?

Per quanto riguarda gli altri match, Stefanos Tsitsipas ha rischiato grosso contro Thompson, trovandosi prima in svantaggio di un set, poi soffrendo al tie-break del secondo (vinto per 8-6) e infine salvando 4 set point nel quarto dopo aver sprecato due match point in precedenza. Bene Rublev e Korda, così come Shelton, Fritz e Khachanov, mentre Mannarino si conferma il re dei quinti set (bilancio di 11-2 nell’ultima decade, con sconfitte solo contro Murray e Federer).

Al femminile, invece, a prendersi la scena è stata Mirra Andreeva, capace di travolgere Ons Jabeur (sesta forza del seeding) con uno spietato 6-0 6-2. Come lei, in termini di precocità, solamente Jelena Dokic. Bene Aryna Sabalenka, che ha passeggiato contro Brenda Fruhvirtova; avanti anche Gauff e Krejcikova, vittoriose rispettivamente ai danni di Dolehide e Korpatsch. E occhio a Badosa, che dopo Townsend ha demolito anche Pavlyuchenkova. Tra le eliminazioni illustri, da segnalare quella di Wozniacki, battuta a sorpresa da Timofeeva, e quella di Sakkari, ko contro Avanesyan e sempre più in difficoltà negli slam, dove non raggiunge la seconda settimana dall’Australian Open 2024.

Questo day 4 a Melbourne non è stato però caratterizzato soltanto da quanto accaduto in campo bensì anche da una terribile notizia. All’età di 59 anni, è morto Mike Dickson, storico giornalista che si trovava in Australia proprio per seguire l’Australian Open. Come annunciato dalla famiglia sui social, purtroppo ha avuto un collasso ed è morto. Tutto il mondo del tennis si unisce dunque al dolore dei familiari, ai quali vanno le più sentite condoglianze.

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