
Foto Fabrizio Corradetti/LiveMedia
Dopo la finale del Masters 1000 di Cincinnati, dove Sinner è stato costretto al ritiro contro Alcaraz, l’altoatesino torna a parlare.
Tutto è pronto per il ritorno in campo di Jannik Sinner. L’avevamo visto stanco, sofferente e distrutto in volto, quando nella finale del Masters 1000 di Cincinnati non ha potuto lottare contro Carlos Alcaraz. Titolo allo spagnolo e ritiro per l’italiano, che però vuole mettere tutto questo già alle spalle.
Dopo pochi giorni rieccolo nei campi di allenamento, confermando che era stato un virus a renderlo stanco e impossibilitato a giocare diversi giorni fa. Ora il peggio è alle spalle, e l’altoatesino è pronto a rincorrere il suo secondo US Open, dopo la vittoria dello scorso anno.
Sinner conferma: “Era un virus, fra due giorni sarò pronto”
A confermare il recupero è lo stesso diretto interessato, nella conferenza stampa di rito prima dell’inizio del torneo. L’altoatesino farà il suo esordio tra qualche giorno contro il ceco Vit Kopriva, un inizio sulla carta agevole ma che può nascondere insidie.

Il n°1 al mondo deve recuperare il feeling e la forma dopo qualche giorno di stop. L’esordio sarà dunque un interrogativo, che però Sinner minimizza: “Ora non sono al 100%, ma ho recuperato dopo il malessere. Ci vorranno ancora un paio di giorni per recuperare del tutto, ma sto bene“.
Sulla rivalità con Alcaraz, l’italiano ha affermato che non ci si deve ‘adagiare sugli allori’, perché non ci sono solo loro nel circuito: “Se io e Carlos non continuiamo a migliorarci, gli altri ci prenderanno. È solo questione di tempo. Io ho ancora aspetti del mio tennis che posso migliorare e dal mio punto di vista è solo che positivo. Siamo due giocatori molto diversi, l’unica cosa che abbiamo in comune è che lavoriamo tanto per migliorarci sempre”.
Infine, sulla vittoria di Sara Errani e Andrea Vavassori nel doppio misto: “È stato davvero bello da vedere, è stato molto interessante, mi è piaciuto molto. Ovviamente sono felice Andrea e Sara che hanno confermato il titolo”.