Replay the Point

Jannik Sinner come Novak Djokovic

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Larry Marano/Shutterstock IPA

La maniera in cui ha dominato semifinale (con Medvedev) e finale (con Dimitrov) al Miami Open è semplicemente surreale. Jannik Sinner è quanto di più simile a Novak Djokovic possa esistere al giorno d’oggi: palla break annullata in apertura di match a entrambi e poi dominio assoluto. Fisico, tecnico, tattico e mentale.

L’attacco perfetto, contro Sinner, non esiste. Lo ha capito subito Grigor Dimitrov, che si è ritrovato in 4-5 occasioni a prendere la rete con approcci di grande qualità, per poi vedersi superare da passanti straordinari (quello sul set point che ha chiuso il primo set pareva un mix tra Nole e Rafa).

Djokovic e il miglior Nadal davano queste sensazioni: nessun colpo (tranne probabilmente un ace), contro di loro, è mai stato definitivo. E, quindi, chiunque sia dall’altra parte della rete perde pian piano fiducia e consapevolezza. Se si gioca un punto in maniera giusta e qualitativa, e lo si perde, come si può mantenere una lucidità adeguata per affrontare un così grande campione? Si, perché Jannik già lo è, un grande campione.

Solo chi non aveva mai visto giocare Sinner dal vivo poteva pensare che non sarebbe arrivato così in alto”. Parole e musica di Paolo Lorenzi, che grazie alla sua grande conoscenza del tennis ha inquadrato in poche righe, sul Corriere dello Sport, l’evoluzione dell’azzurro. “La sua palla fa un altro rumore”. Seguire un match o un allenamento di Sinner è una sorta di esperienza mistica, illuminante. Ogni colpo dichiara agli astanti la propria dimensione simil-divina.

Sinner, in pochi mesi, ha realizzato un salto di qualità eccezionale sotto vari aspetti. Il primo, e forse più importante, è quello atletico. Jannik lo aveva ripetuto in tutte le interviste (e in tutte le salse) durante il 2023. “Sarà fondamentale la preparazione invernale per migliorare ancora”. Mentre il mondo si concentrava (giustamente) sulle ATP Finals e sulla Coppa Davis, Jannik insisteva parlando del lavoro da svolgere ad Alicante. In pochi hanno ascoltato realmente quelle parole.

Oggi la forza di Sinner è anche fisica. Le gambe sono molto più forti, resistenti, esplosive. La maniera in cui utilizza la gamba destra in allungo dalla parte del dritto, riuscendo a ribaltare in un sol colpo scambi che avrebbe perso solo 12 mesi fa, è eloquente. La stessa cosa accade dalla parte del rovescio, che è sempre più solido e preciso.

Ogni colpo di Sinner ha una sua logica. Se è vero che Jannik ha aumentato la velocità sia della prima che della seconda di servizio, è ancora più importante sottolineare come sia la varietà della battuta a fare la differenza: angoli, tagli, scelte. Con lo stesso lancio di palla può scegliere lo slice a uscire o la botta al centro, così come il servizio al corpo. Chi è dall’altra parte della rete è sempre disorientato come chi, ancora oggi, dopo l’ennesimo successo, non si capacita di vedere un tennista italiano dominare il mondo.

SportFace