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Da Stoccarda a Madrid: in finale è sempre Swiatek-Sabalenka

Iga Swiatek
Iga Swiatek - Foto LiveMedia/Oscar J Barroso/DPPI

La finale del WTA 1000 di Madrid 2023 vedrà contrapposte Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. Per il secondo torneo consecutivo saranno le prime due giocatrici del ranking mondiale a contendersi il titolo. Sul rosso indoor di Stoccarda non c’è quasi stata partita. Un 6-3 6-4 netto per la polacca, che si è confermata una volta per tutte tennista particolarmente indigesta per il gioco monocorde della bielorussa. Il computo dei precedenti, infatti, recita un inequivocabile 5-2 per la numero uno del mondo (3-0 il bilancio sulla terra battuta). Swiatek sarà l’indiscussa favorita anche in quest’occasione, forte di un parziale di 9-0 ad aprire la stagione sul rosso europeo e degli stimoli apparentemente ritrovati dopo dei primi mesi d’anno a tratti non particolarmente esaltanti a livello tecnico, fisico e mentale.

La situazione, tuttavia, potrebbe essere meno scontata del previsto sul Manolo Santana Stadium’, campo molto favorevole alle caratteristiche di Sabalenka. Quest’ultima, non a caso, ha sollevato proprio alla Caja Mágica l’unico trofeo della carriera ottenuto sul rosso. Due anni fa, inoltre, la situazione era pressoché identica a quella odierna. In quel caso si trovò dall’altra parte della rete l’australiana Ashleigh Barty (numero uno del mondo in quel momento), contro cui aveva perso in due set proprio in finale a Stoccarda. La vincitrice degli Australian Open possiede un record di 11-3 a Madrid, un motivo ulteriore per poter pensare di fare bene anche contro un’avversaria del calibro di Swiatek.

Quest’ultima tenterà di vincere per la prima volta il titolo di Madrid, unico mancante nel suo palmares tra quelli più iconici della terra rossa europea. A ventuno anni d’età, infatti, la polacca ha già fatto doppietta al Roland Garros, Roma e Stoccarda. Entrambe hanno avuto un percorso piuttosto simile nell’arco di questi quattordici giorni. Tutte e due hanno lasciato per strada appena un set. La numero uno del mondo lo ha perso agli ottavi di finale contro la russa Ekaterina Alexandrova, giocatrice molto simile a Sabalenka dal punto di vista tecnico.

La nativa di Minsk, invece, ha disputato un brutto parziale d’apertura ai quarti contro l’egiziana Mayar Sherif prima di rimettere le cose a posto e prevalere in rimonta. Per lei l’obiettivo è accostare il proprio nome a quello di tre mostri sacri del calibro della statunitense Serena Williams, della rumena Simona Halep e della ceca Petra Kvitova. Queste le uniche tre giocatrici capaci d’imporsi nella capitale iberica per più di una volta in carriera. Chi vincerà tra Swiatek e Sabalenka, inoltre, lascerà Madrid con il terzo titolo della stagione. La prima ha trionfato a Doha e a Stoccarda. La seconda, invece, ha vinto consecutivamente Adelaide 1 e gli Australian Open nel mese di gennaio.

Per la bielorussa sarà indispensabile la resa con i colpi d’inizio gioco per riuscire a mettere pressione sin da subito alla propria avversaria. Quest’ultima possiede una delle migliori risposte del circuito e proverà a farle giocare tanti colpi per tentare di mandarla in confusione. Molto dipenderà dalla capacità di Sabalenka di resistere mentalmente ed accettare il fatto di non poter chiudere lo scambio in pochi colpi. Qualora non dovesse riuscire in quest’intento, per lei potrebbero ridursi in maniera sensibile le possibilità di fare partita alla pari con una cannibale come Swiatek. La speranza è che possa nascere un match combattuto. Nei tre confronti sul rosso, infatti, la polacca ha vinto tutti e sei i set andati in scena lasciando alla numero due del mondo la miseria di quattordici giochi.

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