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Australian Open 2024, Vagnozzi alla vigilia della semifinale: “3 su 5 contro Djokovic non è facile, ma c’è fiducia”

Darren Cahill e Simone Vagnozzi
Darren Cahill e Simone Vagnozzi - Foto Agn Foto / IPA Sport / IPA

A Melbourne è giornata di vigilia per Jannik Sinner, ma anche per il suo coach Simone Vagnozzi in vista della semifinale degli Australian Open: “Siamo contenti di essere qui, ci siamo preparati in inverno per cercare di arrivare a Melbourne nella miglior forma possibile. Siamo soddisfatti di come ha giocato questo inizio di torneo, domani sarà una bellissima partita ed esperienza comunque vada. Se dovesse vincere saremo contentissimi di giocare la prima finale Slam, dovesse perdere proveremo ancora a imparare qualcosa Djokovic”, ha dichiarato il tecnico marchigiano ai microfoni dei giornalisti.

Senza dubbio la partita più difficile che ci possa essere, a Melbourne dove Djokovic negli ultimi 10 anni è stato quasi imbattibile: “Sappiamo che 3 su 5 contro Novak non è la più facile delle situazioni, ma siamo fiduciosi. Per come Jannik sta giocando e tutto quello che ha fatto l’anno scorso. A Wimbledon era la prima semi, qui ci arriva con quell’esperienza in più. La differenza la fanno gli ultimi 6 mesi, in cui ha battuto 8 volte su 9 i top-5, si porta dietro da Pechino in poi tutte queste vittorie che gli danno tanta fiducia”.

Una vigilia da vivere serenamente: “Jannik ha ancora 15 anni di arriera davanti a lui, c’è tanta pressione ma non servirebbe a nulla prenderla troppo sul serio. Cerchiamo di viverla con il sorriso, abbastanza positivamente”, dice Vagnozzi, che poi analizza il match. “Bisogna andare in campo, giocare ed essere aggressivi. Jannik deve servire bene, cercare di controllare il gioco. Ha un po’ più potenza di Nole, fa viaggiare di più la palla. Ma Novak sa sempre cosa fare. Per questo abbiamo cercato di mettere in Jannik qualcosa di Novak…. Quello che mi è piaciuto di più in questi 10 giorni è stato il suo atteggiamento in campo, sempre molto calmo e positivo. Anche nei momenti complicati tipo le palle break ha sempre ripreso in mano il game o la partita”, conclude.

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